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Cronaca

Philip Morris dalla parte delle donne che hanno subito violenza: "Parità e uscita dall’assoggettamento"

Mauro Sirani Fornasini: "Occorre un percorso di sviluppo che le aiuti a scoprire le loro capacità, il loro talento e a costruire belle relazioni e che favorisca la parità e l’uscita dall’assoggettamento"

Un aiuto alle donne che hanno subito violenza. Pochi giorni dopo l'annuncio del percorso formativo riservato al genere femminile "Women in development", Philip Morris di Bologna (fra le industrie top del territorio visitate da Matteo Renzi lo scorso autunno) insieme all'associazione SOS Donna di Faenza ha presentato i risultati di uno sportello per l'accompagnamento al lavoro a donne che hanno subito violenza e che vogliono ricominciare. A partire dall'indipendenza economica. 

“Vogliamo restituire qualcosa al territorio - ha detto Mauro Sirani Fornasini, amministratore delegato di Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna - Crediamo che progetti di questo tipo, che diano alle donne in difficoltà una nuova speranza di benessere costruita sulla possibilità e la capacità di esprimersi, siano un esempio virtuoso da seguire. Tutte le persone hanno il diritto di stare bene e, soprattutto, sentirsi bene. Occorre un percorso di sviluppo che le aiuti a scoprire le loro capacità, il loro talento e a costruire belle relazioni e che favorisca la parità e l’uscita dall’assoggettamento". 

"Lo sportello lavoro si è rivelato un aiuto concreto per le donne che vi si sono rivolte, un’opportunità di cambiare la propria situazione e ripartire forti della riacquistata autostima e di una nuova prospettiva di speranza di benessere futuro.”: si tratta  in sostanza di uno sportello di orientamento e accompagnamento al lavoro a disposizione di donne che vivono situazioni di disagio e violenza. Da ottobre a giugno sono state già 10 le donne che hanno trovato un impiego. E non è poco. 

"Ringraziamo Philip Morris International per aver dato l'opportunità al centro antiviolenza di poter realizzare le azioni dello Sportello di orientamento e accompagnamento al lavoro delle donne che, a causa della violenza maschile, devono inserirsi o reinserirsi nel mondo del lavoro - spiega Antonella Oriani, Presidente dell'associazione faentina alla conferenza stampa indetta proprio per fare un report delle attività degli ultimi mesi - Spesso le donne che subiscono violenza, per potersi affrancare dal maltrattante, devono raggiungere un'autonomia finanziaria che permetta loro di poter mantenere sé stesse e i propri figli. Sovente, per motivi di incolumità, devono allontanarsi dal territorio nel quale vivono e riprogettare la loro vita: lo strumento dello sportello cerca di supportarle attraverso colloqui personalizzati nei quali emergere il loro passato di lavoro formale e informale, abilità e competenze che magari non sapevano di avere e, partendo da queste, con un lavoro di rete già consolidato sul territorio, si mettono in atto attività che portino le donne ad inserirsi di nuovo nel mercato del lavoro".

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