"La mattina dell’8 dicembre un gruppo di cacciatori durante una battuta di caccia al cinghiale, hanno sparato in vicinanza delle case, dove giocavano i bambini. Nonostante le proteste, hanno continuato e hanno ucciso anche un lupo". 

A denunciarlo a Bologna Today, un residente a Pianoro: "E' accaduto sulle colline, lì vicino c'era anche mio figlio di 12 anni, quando abbiamo protestato ci hanno considerato come invasori del loro territori, con arroganza, mentre erano loro che si trovavano in una proprietà privata e se ne sono infischiati. Hanno attraversato, sparato vicino alle case ecc. ". 

La caccia è infatti vietata per una distanza di 100 metri da case, fabbriche, edifici adibiti a posto di lavoro. E' vietato sparare in direzione degli stessi da distanza inferiore di 150 metri, senza considerare che una legge del 1992 pone questi animali tra le specie particolarmente protette. 

"La scena più orribile" continua il residente "è stata vederli trascinare il lupo morto attaccato a una corda. Era il compleanno di mio figlio, lui ama la montagna, la frequentiamo spesso, e questi animali, gli hanno fatto passare proprio una brutta giornata, era scioccato". 

Chi ha assistito ha documentato e filmato tutto. La redazione non pubblicherà video e foto che potrebbero urtare la sensibilità dei lettori. Hanno consegnato il materiale e denunciato l'episodio ai Carabinieri che a loro volta avrebbero allertato i Forestali: "Lo hanno ucciso volutamente perché dava fastidio ai loro cani - ha detto il residente - la vicenda non può essere insabbiata". 

A giugno scorso, sono stati trovati lupi morti o agonizzanti nel Parco di Monte Sole, si trattava dell'unico branco del territorio. 

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