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Cronaca Centro Storico / Piazza Maggiore

Piazza Maggiore, fine sciopero della fame per il clima: "Non siamo pedine di gruppi o partiti"

Dopo due settimane di digiuno, il 16 settembre è stato dichiarato lo stop. Qui i punti dell'accordo con l'assessore

Dopo due settimane di sciopero dellafame, ieri, 16 settembre, gli attivisti hanno ottenuto un incontro con l'assessore con deleghe all'ambiente Valentina Orioli. "La prima cosa che abbiamo messo in chiaro è che noi agiamo in nome della vita, come semplici cittadini e cittadine preoccupati dall’emergenza in corso, e non siamo pedine di nessun gruppo o partito politico, né di maggioranza e né di opposizione - scrivono gli attivisti di Extinction Rebellion sui social "aiamo aperti al dialogo con chiunque voglia ascoltarci, cercando di puntare sempre a tutti, perché l’emergenza climatica ed ecologica non riguarda una sola parte politica, ma tutti noi".

Sciopero della fame per il clima: Extinction Rebellion torna in piazza | VIDEO 

Lamentano di come abbiano spesso trovato "dall’altro lato un muro di gomma, abbiamo provato ad abbassare il tiro delle richieste per non vanificare lo sforzo di Daniele (che ha fatto lo sciopero della fame - ndr) e il supporto di tutti noi". Daniele, riferiscono, sarebbe "allo stremo, non avevamo margini di manovra e sarebbero arrivate solo vane promesse. Per i prati, il passante e le ex aree militari manteniamo la nostra linea, ribadiamo che sono enormi contraddizioni e rimarremo in campo insieme a tutte le realtà". 

Cosa ha ottenuto Extinction Rebellion

1) entro il 30 settembre uno striscione sul palazzo comunale "Bologna dichiara l'emergenza climatica ed ecologica"
2) entro il 30 settembre pubblicare nella sezione ambiente del sito "Iperbole" le delibere di approvazione della Dichiarazione di Emergenza Climatica ed Ecologica e i dati climatici ad oggi disponibili.
3) entro il 31 ottobre pubblicare con collaborazione della fondazione innovazione Urbana uno spazio web dedicato alla comunicazione ai cittadin* dei dati sull'emergenza climatica ed ecologica e sulle misure che saranno realizzate a seguito della DECE. 
4) entro il 10 novembre organizzare un incontro pubblico con la presenza di scienziati ed esperti per presentare i dati sull'emergenza climatica, l'inventario delle emissioni del comune di Bologna, i possibili scenari di decarbonizzaziome in corso di definizione nell'ambito del PAESC.
Inoltre grazie alla presenza del prof Lewanski che è il più grande esperto italiano in tema di Assemblee cittadine e democrazia partecipata, abbiamo ottenuto:
- Entro il 30 settembre proporre alla competente Commissione consiliare con la collaborazione di Fondazione Innovazione Urbana un percorso per definire una proposta di modifica allo statuto che introduca la possibilità di organizzare delle Assemblee Cittadine sul tema dell'emergenza climatica.

"Quello di oggi è un piccolissimo passo verso la risoluzione dell’emergenza, che è sempre meglio dell’inazione.
Oggi dichiariamo lo sciopero della fame e la staffetta finiti, per evitare gravi conseguenze per Daniele che avrebbe continuato, ma non ci accontenteremo finché non vedremo azioni forti - fanno sapere - continueremo, come abbiamo fatto durante quest’ultimo anno, a incalzare l’amministrazione comunale e regionale e nazionale. Siamo stufi della politica che impone false priorità. Da un anno e mezzo stiamo provando a portare alla ribalta una crisi che per essere risolta ha bisogno di un’inversione di rotta completa. Un’inversione coraggiosa che solo cittadini liberi da interessi economici possono richiedere".

"Avere una Cultura Rigenerativa significa anche Gratitudine: vogliamo ringraziare tutti voi, ribelli e non ribelli, per il supporto in piazza, sui social e con la vostra enorme partecipazione alla staffetta: continuano ad arrivare ancora richieste di partecipazione!" Poi i ringraziamenti a "Daniele e gli altri/le altre digiunanti, chi lo ha seguito, chi ha aiutato nella realizzazione dello Sciopero della fame, le altre realtà bolognesi e non che ci hanno supportato, il gruppo nazionale Extinction Rebellion Italia e tutti gli altri gruppi locali - e al Comune di Bologna "che ha accettato di ascoltarci su parte delle nostre richieste e con cui ci auguriamo di continuare un percorso costante".
 

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