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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Zona Universitaria

Caos Piazza Verdi, l'Alma Mater: "Il daspo non è contemplato. Si scarica responsabilità sull'Università"

In questi giorni opinioni e polemiche si rincorrono. L'Ateneo boccia l'idea della candidata sindaca, Isabella Conti (e di Fratelli d'Italia). Aitini: "Sono notti che ricevo messaggi disperati (e molto molto arrabbiati) dai residenti della zona universitaria. Hanno ragione". Lepore: "Servono nuovi spazi per i giovani, aprire i cortili dell'Università alle attività culturali"

Opinioni e polemiche si rincorrono, dai residenti, alla politica, all'univerisità, Proprio l'Alma Mater respinge l'idea della candidata alle primarie Isabella Conti, che ha proposto l'espulsione per gli studenti che si rendono protagonisti di illeciti o atti vandalici, dopo le ultime notti di caos e movida selvaggia in zona universitaria, in particolare in Piazza Verdi.

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"Come Ateneo desideriamo rimanere fuori dalla diatriba delle primarie - premette il rettore vicario Mirko Degli Esposti - anche perchè da una discussione sul futuro della città sta diventando una sagra di banalità e luoghi comuni". L'espulsione degli studenti, o Daspo, chiesto anche da Fratelli d'Italia, tiene a precisare il vicario, "non è contemplata nei regolamenti disciplinari universitari, perchè il diritto allo studio rimane sempre. Al massimo è prevista la sospensione fino a un anno. Ma anche se fosse possibile l'espulsione degli studenti, questa deve passare prima da una chiara identificazione di chi commette illeciti, come ripetiamo da anni. Ma l'identificazione non la possiamo fare noi, la fanno le Forze dell'ordine o la Polizia locale". E allora, ragiona Degli Esposti, "se sono le Forze dell'ordine a identificarli, perchè non si possono fare sanzioni o denunce? Mi pare che si stia solo scaricando la responsabilità sull'Università. L'Ateneo, peraltro, "emette periodicamente sanzioni disciplinari agli studenti che commettono illeciti o atti vandalici all'interno delle strutture dell'Alma Mater o durante le attività universitarie - spiega - ma al di fuori di queste, gli studenti sono liberi cittadini e se commettono reati o illeciti non possiamo essere noi a intervenire. Mi pare una cosa ovvia". Il problema di piazza Verdi, dunque, "non si risolve in campagna elettorale, ma dopo- punge Degli Esposti- e noi siamo sempre pronti a collaborare con tutte le Istituzioni preposte".

Anche Fratelli d'Italia lancia unn appello al prossimo rettore affinchè introduca nel Regolamento dell'Università la possibilità espellere gli studenti protagonisti di comportamenti negativi e la proposta di istituire un "Daspo universitario".

"Il problema va avanti da decenni"

Il problema di piazza Verdi, continua il vicario, "va avanti da svariati decenni. In una situazione così complessa, come sempre si potrebbe fare di più. Ma abbiamo comunque fatto molto. Se guardiamo alla situazione della zona universitaria prima della pandemia, sotto molti aspetti era migliorata rispetto al passato. E abbiamo sempre lavorato insieme al Comune e alle Forze dell'Ordine. E' evidente che in queste settimane, con la ripresa delle attività sociali e l'uscita dalla pandemia, stiamo assistendo a eventi molto forti. E noi rimaniamo a disposizione su tutti i luoghi universitari. Ma proprio perchè siamo in una fase critica, questa va affrontata con serietà e competenza. Non con slogan", sferza Degli Esposti.

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Secondo Degli Esposti, in piazza Verdi "andrebbe prima di tutto eliminato il problema delle droghe pesanti, che però interseca solo in parte gli studenti. Tant'è vero che nei periodi in cui gli universitari non ci sono, il problema aumenta. Poi c'è anche la questione della vendita abusiva di alcol, ma sono problemi di ordine pubblico". In altre parole, sostiene Degli Esposti, "qui si confonde la movida con altro". Per rispondere a questi problemi, suggerisce quindi il vicario, "bisogna dare ai giovani spazi per attività culturali, di aggregazione e di socialità in sicurezza. A meno che non si pensi che gli studenti siano solo un problema e non una risorsa, come invece noi pensiamo che siano".

In questi anni, rivendica Degli Esposti, "anche l'Ateneo ha fatto la sua parte contro il degrado. I muri dei nostri edifici, ad esempio, sono più puliti di prima. Basta venire a vedere e a fotografare. Non si può dire lo stesso per gli altri edifici pubblici e privati della zona. Abbiamo poi lavorato sulle occupazioni e sui rave abusivi dentro le strutture universitarie, che per noi sono inaccettabili. E abbiamo agito per evitare che all'interno dell'Ateneo si svolgessero attività in contrasto con i livelli minimi di sicurezza".

Lepore:"bisogna mettere insieme i pezzi, le potenzialità e le energie. Questo significa coinvolgere anche Prefettura e Questura per garantire ai cittadini con fermezza che le notti in zona universitaria siano tranquille. Ma non è urlando e minacciando gli studenti che si possono affrontare i problemi concreti"

E' d'accordo con Degli Esposti, Matteo Lepore, avversario di Conti alle primarie credo serva la fermezza dei fatti, non della voce grossa. La voce grossa la fa chi è debole e cerca di affermarsi nei confronti dell'opinione pubblica". Rilancia quindi il patto con l'ateneo: "Per me in queste settimane richiamare Hera sul decoro della città, chiedendo di lavorare meglio, intervenire perchè sia meglio collegata col trasporto pubblico, intervenire per ricordare che stiamo facendo investimenti importanti nella zona universitaria insieme all'ateneo per dare maggiore bellezza e decoro significa dimostrare che coi fatti la città può cambiare", sottolinea Lepore durante la visita di stamattina in Cirenaica, anzi, "è fondamentale un'alleanza strategica tra il nuovo rettore e il nuovo sindaco. Ubertini è stato un bravo rettore, occorre che il suo successore si impegni con noi non a cacciare gli studenti dalla città, ma a costruire una proposta di città che sia inclusiva con gli studenti. Servono nuovi spazi per i giovani, serve se mai aprire i cortili dell'Università alle attività culturali degli studenti, serve prendersi cura insieme della zona universitaria, a partire dal progetto che con Ubertini stavamo portando avanti, di valorizzazione di tutta via Zamboni". Su quel fronte, ricorda l'assessore Pd, "c'è la disponibilità anche della nuova direttrice della Pinacoteca e della direttrice dell'Accademia di belle arti".

Per governare Bologna, sottolinea ancora Lepore, "bisogna mettere insieme i pezzi, le potenzialità e le energie. Questo significa coinvolgere anche Prefettura e Questura per garantire ai cittadini con fermezza che le notti in zona universitaria siano tranquille. Ma non è urlando e minacciando gli studenti che si possono affrontare i problemi concreti". "Fermezza - sottolinea - vuol dire farsi rispettare, Bologna deve farsi rispettare e deve essere la prima a tenere le strade pulite se vuole che nessuno le sporchi, la prima a mettere in campo un'offerta culturale degna di questo nome se non si vuole che i ragazzi stiano in mezzo alle piazze seduti per terra. Il nostro compito è far sì che Bologna sia all'altezza degli studenti".

Aitini: "Io escluso dal comitato per l'ordine pubblico"

"Sono notti che ricevo messaggi disperati (e molto molto arrabbiati) dai residenti della zona universitaria. Prima di tutto voglio dire che hanno ragione, che la situazione di questi ultimi giorni non è assolutamente accettabile ed è andata oltre", scrive su Facebook l'assessore comunale alla sicurezza Alberto Aitini, lamentando l'esclusione dall'ultimo comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza, l'organismo che con prefetto e questore.

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"Mi è dispiaciuto non essere stato invitato, prima volta da quando sono assessore, al Comitato di due giorni fa. Sarebbe stato quello il momento giusto per confrontarsi su questo e prendere decisioni. Tuttavia il mio impegno in questo ambito e il confronto con la cittadinanza proseguono", assicura l'assessore lanciando poi alcune proposte che avrebbe avanzato in quella sede. "Non siamo sicuramente davanti ad un fenomeno nuovo", premette Aitini. La movida e il conseguente rumore notturno "sono temi con cui da sempre la città si deve confrontare. Le ultime serate mi paiono però diverse dal solito, forse una delle altre conseguenze di questa maledetta pandemia. Sta di fatto che quelle scene di ordinaria follia non devono diventare la prassi". E' tornato con grande forza lo spaccio, ma non solo. "Il dato dell'aumento del consumo di alcool durante e dopo l'emergenza sanitaria, per esempio, anche tra giovani e giovanissimi dovrebbe essere un campanello di allarme che mi pare invece si stia ignorando, mentre gli operatori di Hera mi dicono di non aver mai raccolto tanti resti di bottiglie in giro per la città. Non si tratta di lanciare j'accuse contro nessuno, ma di provare insieme a ragionare a mente aperta sulle priorità di questo scenario in cui un'emergenza sanitaria sta (si spera) terminando, ma altre si affacciano all'orizzonte".Aitini propone quindi un "paio di semplici azioni".

"Nelle solite piazze" bisognerebbe "cercare di prevenire l'insediamento di mega assembramenti di persone con dei presidi temporanei di Forze dell'ordine, in attesa che partano gli eventi estivi del Comune che diventeranno un presidio culturale anti assembramento. Basterebbe farli dalle 17.30-18 fino a fine serata. Se no hanno ragione i residenti che dicono che non si vuole davvero intervenire per cercare quanto meno di limitare i disagi, ricordandoci giustamente che il diritto al riposo non è sicuramente meno importante di altri". Bisogna inoltre "proseguire e incrementare la lotta severa ai venditori abusivi di alcool (ricordo, a chi beve quelle bottiglie di birra, che prima vengono conservate in condizioni igienico sanitarie da paura, tipo nei cassonetti dell'immondizia) e il controllo ai negozietti che vendono alcool, a volte non in modo regolare e al di fuori degli orari consentiti". Infine, occorre "proseguire e incrementare il lavoro di contrasto allo spaccio, che purtroppo sta vivendo un momento di recrudescenza. Ci sono poi politiche di più ampio e lungo respiro, su cui lavoriamo e ci confrontiamo da tempo, ancora più importanti e quanto mai necessarie. A queste dedicherò altre riflessioni come spunto di discussione con tutti voi nei prossimi giorni. Ma intanto- conclude Aitini- cerchiamo di partire da qui". (dire)

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(Foto residenti)

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