Pilastro, 11enne picchiato dal branco: "Erano una ventina, incuranti degli adulti. Situazione pesante qui"
Accerchiato e preso a pugni in testa da un gruppo di ragazzini. Così denuncia la famiglia dell'undicenne. Sul posto la polizia: "Gli agenti ci hanno detto che è bene a denunciare queste cose. E speriamo anche che serva a far capire che situazione pesante viviamo in questo quartiere"
"Non so cosa sarebbe successo se non fossimo arrivate io e mia mamma in soccorso a mio fratello: erano tantissimi, tutti pronti a scagliarsi di nuovo su di lui dopo averlo già picchiato": così la sorella di un undicenne preso di mira da un gruppo di "bulli" e malmenato, racconta un episodio avvenuto sabato pomeriggio al Pilastro, e conclusosi con l'intervento della Polizia.
"Sa che non vogliamo che vada in zona 'virgolone', ma voleva accompagnare a casa il suo amico dopo un giro in bicicletta ed è lì, vicino alla biblioteca che sono stati avvicinati da cinque ragazzini i quali hanno iniziato a scherninrli - racconta la sorella del ragazzino - mio fratello ha replicato alle provocazioni e in tutta risposta è stato colpito con pugni alle tempie e fatto cadere dalla bicicletta".
Gli aggressori poi sono corsi a chiamare i rinforzi perchè forse la "lezione" non bastava, mentre l'amico del ragazzino ha chiamato la sorella dell'undicenne, che in pochi minuti è arrivata sul posto: intanto una mamma del quartiere gli ha fatto bere un po' di acqua per farlo tornare a respirare regolermente.
Neppure la presenza degli adulti ha però placato l'aggressività della banda, che nel frattempo era diventata un piccolo esercito di ragazzini: "Li ho visti arrivare, erano tantissimi, circa una ventina. Sembrava uno dei quei film sul Bronx. Non si sono curati della presenza degli adulti e hanno continuato a fare gli sbruffoni anche quando abbiamo detto che stavamo chiamando la Polizia".
All'arrivo della volante però si sono dileguati in tutta fretta. "Voglio ringraziare i poliziotti per come si sono comportati con mio fratello - continua la ragazza, che voleva in qualche modo segnalare l'accaduto per puntare i riflettori sulla situazione pesante di quel quartiere - gli hanno chiesto se avesse bisogno di un medico e spiegato che ha fatto bene a chiamare, che così si deve fare in queste situazioni. Poi hanno fatto delle ricerche per individuare il responsabile della prima aggressione, che pare sia un minrenne".