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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Via del Pilastro

XXI anniversario eccidio del Pilastro. Occhipinti chiede semilibertà

Ventun'anni dopo la strage della Uno Bianca oggi la commemorazione. Intanto Marino Occhipinti, parte della banda, ha chiesto la semilibertà. Zecchi: "Siamo sbalorditi"

Oggi, 4 gennaio, ricorre il triste anniversario della strage della Uno Bianca. Amarezza per le famiglie delle vittime, che hanno saputo della richiesta da parte di Marino Occhipinti (ergastolo) della semilibertà: “"Se questo è dobbiamo prenderne atto - ha detto Zecchi - . Certo non è che ci faccia piacere, ma se lui ha la possibilità di farlo e questa è la giustizia... non so cosa dire, siamo sbalorditi".

GLI APPUNTAMENTI. Nella giornata il sindaco Virginio Merola parteciperà alla commemorazione dell'eccidio del Pilastro nel quale morirono i carabinieri Mitilini, Moneta e Stefanini: alle ore 11,30 nella chiesa di Santa Caterina da Bologna, la Messa in suffragio delle vittime e alle ore  12,15 in via  Casini, si terrà la cerimonia di deposizione delle corone al monumento in memoria delle vittime.

MARINO OCCHIPINTI. Marino Occhipinti, uno dei componenti della 'banda della uno biancà condannato all'ergastolo, ha chiesto la semilibertà e prima di Natale si é tenuta un'udienza davanti al Tribunale di sorveglianza di Venezia per discutere la richiesta. La notizia si è appresa alla vigilia del 21/o anniversario dell'eccidio del Pilastro del 4 gennaio 1991 quando i killer della banda, composta quasi interamente da poliziotti, uccisero tre giovani carabinieri di pattuglia, Andrea Moneta, Mauro Mitilini e Otello Stefanini. Occhipinti è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio della guardia giurata Carlo Beccari, compiuto durante un assalto ad un furgone portavalori davanti alla Coop di Casalecchio (Bologna) il 19 febbraio 1988. L'ex poliziotto della squadra mobile del capoluogo emiliano è in carcere a Padova ed ha già usufruito nel 2010 di un permesso per partecipare alla Via Crucis. Sempre nel 2010 aveva chiesto scusa a Bologna per il dolore causato. Scuse respinte al mittente dai familiari delle vittime, che avevano criticato anche la decisione di concedergli il permesso. Occhipinti è in carcere dal 1994 e quindi ha raggiunto già da tempo (con gli sconti maturati) i termini per fare domanda di semilibertà. E contro premi agli ex componenti della banda, alle celebrazioni di un anno fa, si è schierato decisamente anche l'arcivescovo di Bologna Carlo Caffarra. Nell'omelia della messa celebrata in ricordo dei militari disse: "Chi ha ucciso deve accettare la punizione, senza sconti, come vera e propria espiazione non solo davanti agli uomini ma anche davanti a Dio". La banda della Uno bianca - che prese il nome dal modello di auto che gli assassini usavano prevalentemente per i loro raid - tra la metà del 1987 e l'autunno del 1994 si lasciò dietro 24 morti e oltre cento feriti tra Bologna, la Romagna e le Marche, rapinando banche, uffici postali e supermercati, sparando a testimoni o a chi, come unica colpa, era nomade o extracomunitario.

NESSUN PERDONO PER NESSUNO. Alla madre di Marino Occhipinti che, come ha riportato l'edizione bolognese del Resto del Carlino, ha chiesto perdono ai familiari delle vittime della Uno Bianca ma anche di poter riavere a casa il figlio attualmente in carcere a Padova, la mamma di Otello Stefanini (uno dei tre carabinieri uccisi dalla banda a Bologna 21 anni fa) risponde: "E io mio figlio dove lo vedo?. Il mio stava nel bene",. Tagliando corto infine: "Nessun perdono per nessuno". La donna lo ha detto al termine della commemorazione dell'eccidio che si è svolta a Bologna nella zona del Pilastro, proprio dove furono freddati Stefanini, Mauro Mitilini e Andrea Moneta. La madre del carabiniere ha ribadito il proprio 'no' al perdono il giorno dopo la diffusione della notizia che Occhipinti (uno dei componenti della Uno bianca condannato all'ergastolo per l'omicidio della guardia giurata Carlo Beccari il 19 febbraio 1988) ha chiesto la semilibertà. Riferendosi a lui, la signora Stefanini ha aggiunto: "Se lui avesse parlato...". E poi: "Per me dovrebbero gettare la chiave", mentre riferendosi al figlio ha detto: "Pagherei anche con la mia vita per rivederlo".
 

LA REAZIONE DELLE FAMIGLIE. Siamo sorpresi, sbalorditi. Non sapevamo niente". E' la reazione di Rosanna Zecchi, presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime della Uno Bianca, alla notizia appresa dai giornalisti della richiesta di semilibertà da parte di Marino Occhipinti. "Se questo è dobbiamo prenderne atto - ha detto Zecchi - . Certo non è che ci faccia piacere, ma se lui ha la possibilità di farlo e questa è la giustizia... non so cosa dire, siamo sbalorditi".
 

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