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Cronaca

Ricostruzione a rischio infiltrazioni mafiose: “Ndrangheta e camorra, la minaccia levita”

Lo ha confermato a Bologna il presidente della Commissione Antimafia Giuseppe Pisanu durante gli incontri con prefetti, magistrati e amministratori: "Una forma di seduzione dell'imprenditoria, attraverso il credito facile"

Il pericolo era già stato raccontato nel dossier del corso Mafie e Antimafia della Facoltà di Giurisprudenza dell’Alma Mater: dopo la Lombardia, è la nostra regione la terra di conquista per la criminalità, soprattutto ora che l’Emilia ferita dal sisma va ricostruita. Difatti, appalti, edilizia, movimento terra e lavoro nero sono le attività "predilette" da camorra, cosa nostra e ‘ndrangheta.

IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE ANTIMAFIA. La conferma arriva durante la due giorni bolognese del Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, il Senatore Giuseppe Pisanu, durante gli incontri con prefetti, magistrati e amministratori: la nuova criminalità mafiosa lavora in silenzio, non pratica la violenza, ma si infiltra seducendo gli imprenditori in crisi: “Una forma di seduzione, attraverso il credito facile". Un punto sulla lotta alle infiltrazioni mafiose, sicure in Emilia Romagna, ma intercettate, in particolare nelle zone terremotate. Le organizzazioni criminali, riferisce Pisanu, “non sono radicate”, ma si registra una presenza preoccupante, non ha messo radici ma “non è detto che questo non sia il preludio di una colonizzazione”. Sul territorio, più 'Ndrangheta e Camorra, meno Cosa Nostra; bene le white list delle imprese, buona la risposta delle amministrazioni e della società civile, ma proprio per questo la mafia "fa di tutto per dissimulare la propria presenza, più propensa a sedurre piuttosto che ad esercitare violenza". Anche se la scorsa settimana sono stati dati alle fiamme i camion di una ditta gestita da una famiglia di Cutro (Catanzaro) e ciò farebbe pensare, secondo il senatore, "che è in atto una conquista anche violentaL’amante una volta sedotta, la si prende a schiaffi". Una fotografia inquietante esce dall’incontro con l’ex-Ministro dell'Interno: "La minaccia lievita, la risposta deve crescere" e prima o poi si tenterà di contaminare anche la politica: “Finora non abbiamo esempi, solo qualche sospetto. Bisogna metterlo in conto".
 

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