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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Saragozza / Via dello Sport

Piscina Stadio, la luce dopo 10 anni di chiusura: 'Fine lavori l'anno prossimo'

A fine dell'estate del prossimo anno dovrebbero essere terminati i faticosi lavori che interessano l'impianto sportivo, partiti a maggio 2013 dopo un lungo stand-by. Tempi biblici per colpa della 'sottovalutazione del progetto' e i troppi soggetti coinvolti

Chiusa da ormai 10 anni, la piscina comunale dello Stadio dovrebbe rivedere la luce a fine estete 2015. Così ha assicurato oggi in sede di Question time  a Palazzo D'Accursio l'assessore allo Sport Luca Rizzo Nervo, rispondendo alle sollecitazioni della consigliera comunale Paola Francesca Scarano (Lega Nord) che incalzava l'Amministrazione chiedendo lumi sullo stato dell'opera,  "vista la spaventosa lunghezza dei tempi" e contestando il fatto che i lavori "avrebbero dovuto essere terminati già  da  tempo".

I lavori di ristrutturazione e completamento  della  piscina  a  copertura  mobile, sono iniziati il primo luglio  2013 - ha spiegato Rizzo Nervo - "dopo  aver  reperito  le  risorse  e  affidato  i lavori che porteranno  alla  riapertura".

La  fine  dei  lavori - ha rassicurato Rizzo Nervo -  "è prevista contrattualmente per il 5 giugno 2015 ed è prevista  anche  una penale in capo al soggetto realizzatore dell'opera, in caso di prolungamento dei lavori oltre questa data. Terminati i lavori, per la  riapertura dell'impianto sono contrattualmente previsti alcuni mesi per le  operazioni di collaudo e consegna." Il contratto è stato stipulato il 20 maggio  2013  con  l'ATI  (Associazione Temporanea d'Impresa) costituita da Gianni Benvenuto Spa di Cernobbio e COGEI Costruzioni Srl di Bologna.

Ma che l'opera abbia subito tempi biblici è indubbio. Da anni uno dei patrimoni sportivi della città giace inutilizzato. Sarebbe da imputarsi - secondo l'Assessore - al fatto che "nel momento in cui è stata fatta la scelta di ristrutturare quella piscina  e  non  di  costruirne  una  nuova,  forse  è stata oggetto di una sottovalutazione,  visto che sono passati dieci anni  con la piscina chiusa e la mole di investimenti con i quali si poteva forse immaginare più di una piscina  nuova."

Inoltre, dettagliano dal Comune,  "si devono tenere presenti alcune  problematiche  e  criticità  che il cantiere ha affrontato e con le quali  deve  coesistere:  dalle  limitazioni  e interferenze imposte dalle attività  dello  stadio - il campionato di calcio del Bologna, i concerti e altre  attività- e della piscina coperta da 25 metri a fianco, agli aspetti logistici  legati  alla  particolarità  della zona, ai temi della salute  e sicurezza  nei  luoghi di lavoro, ai numerosi enti che si sono espressi sul progetto  e  sono  preposti al controllo: la Sovrintendenza, la Commissione qualità  artitettonica,  l'Asl,  l'Arpa,  Hera,  Enel e il Coni".
Proprio la natura   stessa   dell'intervento   intorno  alla piscina  prevedono infatti "l'espressione  di pareri da parte di tutti questi soggetti, che devono dare la  validazione  rispetto alla struttura sportiva, come il Coni, sia quelli che  devono  vagliare  e  garantire  la  salubrità  delle  acque secondo le previsioni  Asl  e Arpa. Anche per questo era abbastanza inutile immaginare di spendere una cifra sulla clausola di accelerazione dei lavori."

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