Piscina Stadio, la luce dopo 10 anni di chiusura: 'Fine lavori l'anno prossimo'
A fine dell'estate del prossimo anno dovrebbero essere terminati i faticosi lavori che interessano l'impianto sportivo, partiti a maggio 2013 dopo un lungo stand-by. Tempi biblici per colpa della 'sottovalutazione del progetto' e i troppi soggetti coinvolti
Chiusa da ormai 10 anni, la piscina comunale dello Stadio dovrebbe rivedere la luce a fine estete 2015. Così ha assicurato oggi in sede di Question time a Palazzo D'Accursio l'assessore allo Sport Luca Rizzo Nervo, rispondendo alle sollecitazioni della consigliera comunale Paola Francesca Scarano (Lega Nord) che incalzava l'Amministrazione chiedendo lumi sullo stato dell'opera, "vista la spaventosa lunghezza dei tempi" e contestando il fatto che i lavori "avrebbero dovuto essere terminati già da tempo".
I lavori di ristrutturazione e completamento della piscina a copertura mobile, sono iniziati il primo luglio 2013 - ha spiegato Rizzo Nervo - "dopo aver reperito le risorse e affidato i lavori che porteranno alla riapertura".
La fine dei lavori - ha rassicurato Rizzo Nervo - "è prevista contrattualmente per il 5 giugno 2015 ed è prevista anche una penale in capo al soggetto realizzatore dell'opera, in caso di prolungamento dei lavori oltre questa data. Terminati i lavori, per la riapertura dell'impianto sono contrattualmente previsti alcuni mesi per le operazioni di collaudo e consegna." Il contratto è stato stipulato il 20 maggio 2013 con l'ATI (Associazione Temporanea d'Impresa) costituita da Gianni Benvenuto Spa di Cernobbio e COGEI Costruzioni Srl di Bologna.
Ma che l'opera abbia subito tempi biblici è indubbio. Da anni uno dei patrimoni sportivi della città giace inutilizzato. Sarebbe da imputarsi - secondo l'Assessore - al fatto che "nel momento in cui è stata fatta la scelta di ristrutturare quella piscina e non di costruirne una nuova, forse è stata oggetto di una sottovalutazione, visto che sono passati dieci anni con la piscina chiusa e la mole di investimenti con i quali si poteva forse immaginare più di una piscina nuova."
Inoltre, dettagliano dal Comune, "si devono tenere presenti alcune problematiche e criticità che il cantiere ha affrontato e con le quali deve coesistere: dalle limitazioni e interferenze imposte dalle attività dello stadio - il campionato di calcio del Bologna, i concerti e altre attività- e della piscina coperta da 25 metri a fianco, agli aspetti logistici legati alla particolarità della zona, ai temi della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ai numerosi enti che si sono espressi sul progetto e sono preposti al controllo: la Sovrintendenza, la Commissione qualità artitettonica, l'Asl, l'Arpa, Hera, Enel e il Coni".
Proprio la natura stessa dell'intervento intorno alla piscina prevedono infatti "l'espressione di pareri da parte di tutti questi soggetti, che devono dare la validazione rispetto alla struttura sportiva, come il Coni, sia quelli che devono vagliare e garantire la salubrità delle acque secondo le previsioni Asl e Arpa. Anche per questo era abbastanza inutile immaginare di spendere una cifra sulla clausola di accelerazione dei lavori."