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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Aldrovandi: carcere, ma forse no radiazione. Attesa per il quarto agente

Condannati in via definitiva per l'uccisione del 18enne Federico Aldrovandi avvenuta nel 2005. Del quarto, Enzo Pontani, si discuterà il 26 febbraio

Il tribunale di Sorveglianza di Bologna dunque ha respinto le istanze delle difese, disponendo il carcere per Monica Segatto, Paolo Forlani e Luca Pollastri, tre dei quattro agenti condannati in via definitiva per l'uccisione di Federico Aldrovandi, diciottenne morto durante un controllo di polizia in un parco pubblico di Ferrara, il 25 settembre 2005. Del quarto, Enzo Pontani, si discuterà il 26 febbraio.

SEI MESI DI CARCERE, I 3 ANNI COPERTI DALL'INDULTO. Ora i tre dovranno scontare sei mesi, cioé il residuo della condanna a tre anni e sei mesi per eccesso colposo nell'omicidio colposo del giovane, visto che tre anni sono coperti dall'indulto. Per l'esecuzione si attende che la Procura di Ferrara, alla quale verranno inviati gli atti, emani l'ordine sospeso all'indomani della sentenza di Cassazione, 21 giugno 2012, in quanto la pena residua era inferiore ai tre anni. La decisione di oggi è "un segnale di civiltà e di un altro pochino di giustizia che arriva per Federico", ha detto commossa la madre, Patrizia Moretti. "Ora spero che li licenzino dalla polizia. Questo paese non li merita", ha aggiunto.

DUBBI SUL LICENZIAMENTO DEGLI AGENTI: PROBABILE SOSPENSIONE, NON RADIAZIONE. A quanto è dato di apprendere, però, la commissione disciplinare non sembra andare verso questa ipotesi: il regolamento di polizia prevede, infatti, che quando le condanne riguardano reati colposi, per i poliziotti sia prevista la sospensione dal servizio e non la radiazione. Attualmente, Segatto lavora alla polizia di frontiera di Venezia, Pollastri alla questura di Vicenza e Forlani, in aspettativa per malattia dal giorno dopo la condanna, è a Tarvisio (Udine). Nelle ordinanze con cui rigetta le richieste difensive, il Tribunale sottolinea che da nessuno dei tre sono mai arrivati segnali di ravvedimento: "Non si è dato registrare un atto concreto" che indichi "effettiva comprensione della vicenda delittuosa". Né "un gesto anche solo simbolico nei confronti della vittima o dei suoi familiari, cui peraltro, il risarcimento è stato pagato solo dallo Stato; non un gesto di riparazione sociale, e tanto meno di ricordo manifesto e di monito rispetto al ripetersi di simili comportamenti da parte di altri".

Anzi, da Forlani sono arrivati, piuttosto, gli insulti su Facebook alla madre del ragazzo, "proprio all'indomani della condanna definitiva, a denotare la riottosità". E anche la successiva presentazione di scuse da parte dell'agente ha riguardato le esternazioni, osserva il tribunale, non la morte violenta del diciottenne. Per l'avvocato Fabio Anselmo, rappresentante della famiglia durante il processo, che tra l'altro segue pure il 'caso Cucchi' assistendo i parenti, la decisione è "l'atto finale di un lungo percorso che non poteva avere, secondo giustizia, meta diversa".
"Agli esponenti di Fratelli d'Italia che si scandalizzano per la condanna dei tre agenti che uccisero brutalmente il giovane Federico Aldrovandi diciamo che sarebbe vergognoso il contrario così come sarebbe vergognoso che quegli agenti possano rindossare la divisa". Lo dichiara la capogruppo democratica nella commissione Giustizia della Camera, capolista in Lazio 2, Donatella Ferranti. "Le nostre forze dell'ordine - prosegue - meritano rispetto e non di essere contaminate da mele marce che si macchiano di così gravi reati. Alla famiglia Aldrovandi va tutta la nostra vicinanza. E in questa occasione ribadiamo che il Pd è da sempre favorevole all'introduzione del reato di tortura".

FRATELLI D'ITALIA: SE HANNO SBAGLIATO LO HANNO FATTO PER GARANTIRE SICUREZZA. "Tre poliziotti in galera per un semestre di pena residuale, quando si chiede di liberare galeotti e spacciatori con la scusa che gli istituti di pena scoppierebbero. E' una vergogna senza precedenti". Lo dice Lo dichiara Massimiliano Mazzanti, capolista al Senato di Fratelli d'Italia, commentando la decisione dei giudici di sorveglianza per la vicenda di Federico Aldrovandi. "Quale capolista bolognese di Fratelli d'Italia mi adopererò - aggiunge - per un'immediata petizione per ottenere subito un provvedimento di clemenza per degli agenti che, se hanno sbagliato, hanno sbagliato nello sforzo non facile di garantire sicurezza e ordine nelle nostre strade". "In Italia non si contano gli incidenti stradali, in cui persone sconsiderate, spesso immigrate più o meno regolarmente, - sottolinea Mazzanti - hanno distrutto vite, a volte intere famiglie, senza dover rispondere, di fatto, in alcun modo della loro follia omicida. Si tratta di casi noti alla stampa e all'opinione pubblica e che hanno fatto inutilmente discutere per settimane, per mesi. Ora, un ufficio giudiziario, con una sentenza che odora di politica, decide che tre poliziotti, condannati per omicidio colposo a seguito di eccesso colposo nell'esercizio delle loro funzioni d'istituto, vengano sbattuti in galera, a scontare per di più un residuo di pena".

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