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Cronaca

Poliziotti arrestati per rapina, arriva la confessione: ci furono botte

Uno dei pusher sarebbe stato portato nelle campagne di Castenaso dai poliziotti, in una sorta di 'spedizione punitiva, e poi malmenato. E' quanto riferisce Giovanni Neretti, uno degli agenti in manette

E' vero i poliziotti arrestati con l'accusa di rapina e pestaggio ai danni di alcuni spacciatori stranieri avrebbero picchiato una delle vittime. E' quanto ha ammesso uno dei responsabili, Giovanni Neretti, dal suo letto di ospedale dove si trova ricoverato inseguito ad un malore che l'ha colto durante la consegna del mandato di fermo.

Neretti, nero su bianco ha messo in ordine i suoi pensieri e fa riferimento alle botte che sarebbero state inferte al pusher portato dai quattro agenti nelle campagne di Castenaso in una sorta di 'spedizione punitiva'. Non fa pero' nessun cenno alla rapina, cioe' al fatto che gli agenti si sarebbero appropriati dei soldi dello spacciatore irregolare. Lasciando intendere che non ci sia stata.

Questo scritto, in attesa di un successivo interrogatorio, costituisce dunque una sostanziale ammissione. Di quelle botte, di cui nel racconto del pusher l'autore materiale sarebbe il solo Neretti, l'agente ricoverato in ospedale parla invece al plurale, come se vi avesse partecipato piu' di una persona.

L'avvocato che l'assiste, Fabrizio Petix, spiega che le condizioni di salute di Neretti sono altalenanti e che dovrebbe rimanere in ospedale per l'intera settimana.

Domani pomeriggio, intanto, al carcere di Ferrara saranno sentiti altri due agenti arrestati, Alessandro Pellicciotta e Valentino Andreani.


 

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