Agente soccorre anziano e presenta il 'conto': negato. Sindacati indispettiti

Il soccorso è un dovere civico e chi l'omette è punibile, per legge. Così si è visto negare il riconoscimento dello "straordinario" e fioccare una punizione, un poliziotto del reparto prevenzione crimine di Bologna che, libero dal servizio, ha soccorso un anziano ferito trovato riverso a terra in centro. L'ultra-novantenne, in compagnia della sua badante, aveva una ferita alla testa ancora sanguinante, quando è stato raccolto dall'agente, che ha chiamato i soccorsi cercando anche di assicurarsi che la lesione fosse dovuta a un evento accidentale.

Poi il poliziotto è andato in ufficio dove ha fatto una relazione sull'episodio e si é spostato in un'altra provincia della regione per un servizio di controllo. Ma quando, a fine turno, ha detto di aver svolto un'ora di lavoro straordinario per aver soccorso l'anziano, il dirigente dell'ufficio ha risposto con una punizione ricordandogli che "il soccorso è un dovere civico, che non implica il pagamento di uno straordinario, la cui omissione è penalmente sanzionata per qualunque cittadino. Questo suo comportamento è meritevole di censura e di biasimo".

DENUCIA DEI SINDACATI. A denunciare il fatto è il segretario nazionale dell'Ugl Gianni Pollastri, che si è detto "esterrefatto" domandandosi: "negando circa otto euro di straordinario e punendo il dipendente solo per aver osato avanzare tale richiesta, questo funzionario quale obiettivo ha voluto raggiungere ancora non lo capiamo". E continua: "Forse questo zelante funzionario, costretto a far quadrare i conti del magro straordinario a disposizione per quell'ufficio, avrebbe preferito che il poliziotto si fosse girato dall'altra parte. Dal canto nostro questa non è la polizia che vogliamo e abbiamo la presunzione di ritenere che nemmeno i cittadini vogliano che sia gestita in questo modo".