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Cronaca Malalbergo

Nuovo polo logistico Altedo, Europa Verde: "Progetto insostenibile per gli enormi impatti ambientali"

Silvia Zamboni, Capogruppo di Europa Verde e vicepresidente dell’Assemblea legislativa: "Il progetto   insiste su un’area di 730mila metri quadri interamente costituita da terreno agricolo, comprese le ultime risaie storiche della provincia"

Non si fermano le prese di posizione contro la realizzazione del nuovo polo logistico ad Altedo. Dopo Legambiente, a far sentire la propria voce è il gruppo Europa Verde in Regione, i cui rappresentanti attraverso una nota spiegano: " Il progetto del maxi Polo logistico di Altedo, annunciato dal sindaco di Malalbergo e recepito dal Consiglio della Città Metropolitana il 25 novembre scorso, allarma Europa Verde Emilia-Romagna. I Verdi si dichiarano contrari ad ogni ulteriore consumo di suolo e fanno proprie le preoccupazioni delle associazioni del territorio che si sono schierate contro un progetto che prevede la cancellazione delle ultime risaie storiche della provincia di Bologna".

Entrando nel dettaglio, Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde e viceresidente dell’Assemblea legislativa incalza: "Il progetto del  insiste su un’area di 730mila metri quadri interamente costituita da terreno agricolo, comprese le ultime risaie storiche della provincia di Bologna. Ritengo che questo progetto comporti un sacrificio di suolo vergine inaccettabile, in considerazione dell’emergenza climatica e del livello già altissimo di consumo di suolo raggiunto sul territorio bolognese, Il suolo è un nostro prezioso alleato: ci fornisce, gratuitamente, una serie di servizi ecosistemici fondamentali che vanno dalla produzione alimentare e di materie prime, a servizi di regolazione del clima e cattura e stoccaggio del carbonio, e di filtraggio e tutela della qualità dell’acqua".

E ancora: "Nel caso di Altedo parliamo inoltre di un’area di particolare importanza storica e paesaggistica, come sottolineato anche dalle numerose associazioni che da anni lavorano per far conoscere e preservare gli aspetti naturalistici peculiari della pianura bolognese, la cui storia è legata alla presenza sia delle risaie rese coltivabili a costo di enormi fatiche, sia dei canali come vie di comunicazione e riserve d’acqua necessarie alla loro irrigazione. Un ulteriore motivo di preoccupazione deriva dal fatto che quello di Altedo va ad aggiungersi ad una decina di altri poli logistici in via di realizzazione in Emilia-Romagna in varie località (Calderara di Reno e Ca’ Bianca in provincia di Bologna; Caorso, Monticelli, Fiorenzuola, Pontenure in provincia di Piacenza; Sassuolo e Spilamberto in provincia di Modena; Parma) per una superficie che supera ampiamente il milione e 800 mila metri quadri (oltre i 180 ettari) - conclude Zambobi - la maggior parte dei quali su suolo agricolo, naturale o seminaturale. Alcune di queste infrastrutture sono a supporto dello sviluppo dell’e-commerce, all’origine a sua volta di un trasporto merci capillare che contribuisce all’incremento dell'inquinamento atmosferico regionale. Come Europa Verde ci appelliamo quindi alle amministrazioni locali affinché intervengano per bloccare l’incombente consumo di suolo e per contribuire al contenimento delle fonti di gas climalteranti e inquinanenti".

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