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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Popolazione Bologna: nel 2030 toccherà quota 400mila, ma saremo più 'vecchi'

Senza i movimenti migratori, la popolazione sarebbe destinata a ridursi. Il Comune ha presentato gli scenari demografici nel periodo 2015-2030. L'aspettativa di vita arriverà a 87 anni per le donne e 83 per gli uomini

Nel 2030 la popolazione di Bologna toccherà quota 400mila, grazie ai movimenti migratori, senza i quali la popolazione sarebbe invece destinata a ridursi (scendendo sotto le 349.000 unità), a salire sarà invece l'età mediada 47 a 48 anni, e continueranno ad aumentare gli ultra 80enni, che dovrebbero passare dagli attuali 35.429 (9,2%) a 41.000 (10,2%). In leggero incremento (+2,5%) anche i residenti tra i 15 ed i 64 anni, dunque in età lavorativa.

Il Comune di Bologna, ieri in conferenza stampa, ha presentato gli scenari demografici nel periodo 2015-2030. Si tratta di proiezioni "fondamentali per disegnare le nostre politiche e adattarle al contesto", ha sottolineato la vicesindaco con delega al Bilancio, Silvia Giannini. Soprattutto considerando che l''amministrazione "è impegnata in maniera molto consistente sia nel campo dei servizi educativi che in quello dei servizi socio-assistenziali, tanto che queste attività assorbono sostanzialmente il 43% circa del bilancio- aggiunge Giannini- ed è molto importante che l''amministrazione preveda l''offerta di questi servizi sulla base dell'andamento demografico". Le previsioni del settore Statistica, ad esempio, consentono di sapere che "dal punto di vista della domanda di asili nido, mantenendo l''attuale percentuale di copertura- afferma Giannini- vi è una stabilità", lo stesso vale per la scuola d'infanzia, mentre "possiamo già dire con certezza che ci sarà una domanda crescente di servizi educativi per le scuole elementari e medie": il Comune è chiamato in causa per l''offerta di edifici ed ha "già messo in campo le politiche che sono necessarie per rispondere a questa esigenza". 

BOLOGNA INVECCHIA. Sia per l''onda lunga del boom di nascite del dopoguerra sia perché si allunga l’età' media, "grazie al fatto- sottolinea Giannini- che viviamo in una realtà territoriale in cui la qualità della vita è alta, l''alimentazione è buona e i servizi sanitari consentono di raggiungere questi risultati positivi". Tra 15 anni l''aspettativa di vita arriverà a 87 anni per le donne e 83 per gli uomini: fattore che inevitabilmente fa emergere "problemi da affrontare in termini di adeguamento dei servizi sanitari e socio-assistenziali", avverte il capo dell''area Programmazione e Statistica di Palazzo D''Accursio, Gianluigi Bovini. Arriva un segnale "molto netto", perché si parla di "un fenomeno consistente che va affrontato non solo dalle Istituzioni ma anche dalle famiglie. Nessuno- afferma Bovini- può illudersi che possa essere scaricato solo sui servizi pubblici". Tra le altre proiezioni, Bovini segnala una "dinamica migratoria italiana e internazionale ancora positiva", sottolineando che senza di questa la popolazione in età lavorativa sarebbe "in forte calo": un dato che risulterebbe "in contraddizione" con l''ipotesi di crescita economica che si sta consolidando. Da notare, poi, che migranti non si traduce necessariamente in stranieri: anzi "rileviamo, soprattutto negli ultimi anni, una significativa ripresa del movimento migratorio italiano dalle isole e dalle regioni del centro-sud", spiega il dirigente comunale, tanto che due persone su tre che arrivano a Bologna provengono dall''interno dei confini nazionali. 

STRANIERI. Oggi hanno già raggiunto in anagrafe il 15% della popolazione, ma il dato è destinato a crescere "anche se non in modo esponenziale come nel passato" ha detto Bovini, le cifre per sono condizionate "anche dalla legislazione. Oggi classifichiamo come stranieri migliaia di bambini che in realtà sono nati a Bologna.
Se ci fosse un mutamento legislativo, come si sta delineando nel percorso parlamentare- spiega il dirigente- teso a riconoscere più agevolmente la cittadinanza italiana a questi bambini che sono nati o nasceranno a Bologna, che quindi di fatto sono bolognesi, ovviamente il dato anagrafico della popolazione straniera ne risentirebbe".

NASCITE. Lo studio del Comune ritiene "probabile un''ipotesi di stabilità della fecondità, cioè delle scelte personali di fare figli, ma prevediamo- sintetizza Bovini- un lieve calo del numero assoluto dei nati, perché dovrebbe diminuire in maniera non trascurabile il numero delle donne nella classe d''età maggiormente feconda, che a Bologna è quella tra i 25 ed i 39 anni". Nel complesso, i dati presentati oggi non richiedono scelte "dirompenti" rispetto a quanto impostato finora, sottolinea Bovini. L''andamento demografico, ad esempio, prevede un aumento di circa 15.000 residenti nei prossimi 15 anni. Considerando che ormai la media si attesta sulle due persone per abitazione, si può calcolare una domanda aggiuntiva di 7.500 alloggi: un dato "contenuto", assicura Bovini, ma soprattutto già' contemplato dalle previsioni urbanistiche in vigore, tenendo conto anche dell''invenduto. (agenzia dire)

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