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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Post referendum: i commenti di Tassinari, Marescotti, Wu-Ming e Trotta

Le interviste di Radio Città Fujiko: Giorgo Tassinari, Ivano Marescotti, Wu-Ming e Marco Trotta ai microfoni per commentare il voto sui fondi alla scuola paritaria

A cavallo del refrendum sulla scuola, Radio Città Kujiko intervista alcuni personaggi: Giorgo Tassinari, Ivano Marescotti, Wu-Ming e Marco Trotta.

GIORGIO TASSINARI. "Quasi 100 mila cittadini rappresentano un fatto importante. Un apparato politico che non tiene conto dell'opinione dei cittadini che rappresenta, sbaglia. Gli errori in politica si pagano, hanno un prezzo - questo il commento di Giorgo Tassinari professore dell'Università di Bologna ai microfoni di Radio Città Fujiko a pochi minuti dal termine dello spoglio delle schede del referendum consultivo sui finanziamenti alle materne private -  E' oppurtuno riflettere e comprendere le ragioni del risultato, nonostante l'organizzazione approssimativa del Comune, nonostante tutti i partiti fossero contrari all'opzione A, come le categorie economiche, o come certi sindacati o la Cei. Di fronte a tutto ciò il fatto che abbia prevalso l'opzione A dimostra come l'anima socialista e reppublicana di Bologna sia ancora viva. L'esito del referendum dovrà essere preso in carico dal consiglio comunale. L'amministrazione ci ha considerato dei nemici. Un'amministrazione che considera nemici cittadini che utilizzano i canali istituzionali è un'amministrazione che deve necessariamente riflettere".

IVANO MARESCOTTI. "E' la prima volta che vinco le elezioni. D'ora in poi qualcosa cambierà sul piano della difesa della costituzione e sul piano della difesa della scuola pubblica. Hanno votato 85 mila persone: è una citta, non è un numero esiguo considerando l'apparto di partiti mobilitato contro - questo il commento di Ivano Marescotti ai microfoni di Radio Città Fujiko a pochi minuti dal termine dello spoglio delle schede del referendum consultivo sui finanziamenti alle materne private -  Quelli di A, che sono considerati marziani, sono tutte persone libere, non sono né funzionari né dirigenti di partito. La differenza è questa. Mi viene il dubbio che chi ha votato B avesse un interesse chiaro a preservare il proprio posto di lavoro. Noi del comitato siamo 30 persone e abbiamo vinto a Bologna. Bisogna farci i conti d'ora in poi e per questo sarei per un referendum nazionale. Le private hanno il diritto di esistere senza oneri per lo Stato e non c'è molto da interpretare".

WU MING. "E' un bel successo considerando che avevamo contro forse la più vasta allenza di forze che si sia mai vista, che ha fatto campagna non per l'astensione ma per andare a votare B. Oggi in tutta Italia il calo della partecipazione è stato drastico - questo il commento di Wu Ming 4 ai microfoni di Radio Città Fujiko a pochi minuti dal termine dello spoglio delle schede del referendum consultivo sui finanziamenti alle materne private - Ma a Bologna oggi 85 mila persone hanno votato, oggi a Bologna 55 mila hanno votato A. Guardiamo questo dato come significativo. Stando alle regole adesso il Comune ha tre mesi di tempo per decidere il da farsi. I referendari dovranno incalzare il Comune. Il referendum è stato fatto per riaprire una partita, che oggi non è finita ma comincia"

MARCO TROTTA. "I referendum vincono quando c'è la partecipazione. A Bologna la scuola è un diritto da sempre e i cittadini hanno ribadito che la scuola pubblica deve avere finanziamenti pubblici. Il referendum sull'acqua è ancora disatteso ma il Comitato si è mobilitato in tutta Italia con ricorsi, vincendoli - questo il commento di Marco Trotta di Acqua Bene Comune ai microfoni di Radio Città Fujiko a pochi minuti dal termine dello spoglio delle schede del referendum consultivo sui finanziamenti alle materne private -  Qui a Bologna ha una vertenza aperta con Hera per applciare i risultati del referendum. L'unico soggetto che adesso deve verificare che il Comune faccia il suo dovere è il Comitato Articolo33. Le dichiarazioni del sindaco delle ultime ore dimostrano che l'interesse del Comune è di non  produrre altre divisioni. La politica dovrà prendere decisioni e il comitato dovrà verificare che verranno valorizzate le ragioni del referendum"

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