rotate-mobile
Cronaca Centro Storico / Via del Pratello

Pratello, il giorno dopo. I locali rispettano l'ordinanza, ma "latrine a cielo aperto" | FOTO e VIDEO

Il bilancio della Festa della Liberazione, nelle su diverse declinazioni, con gli occhi puntati su via del Pratello e la nuova ordinanza, più restrittiva, per le celebrazioni

Come tutti gli anni, il 26 aprile si torna a fare un bilancio della Festa della Liberazione, nelle su diverse declinazioni, con gli occhi puntati su via del Pratello. Novità dell'edizione 2023, la chiusura dei locali alle 19.30 (fino alle 6.30 del giorno successivo) con stop alla somministrazione dalle 19.

Ordinanza rispettata dagli esercizi commerciali che hanno abbassato le serrande e accatastato sedie e tavolini e, a quel punto, a dire il vero, via del Pratello e strade limitrofe sono diventate maggiormente percorribili, non si può dire svuotate. La musica, quella "ufficiale", si è fermata, anche se in diversi hanno continuato a ballare utilizzando casse bluetooth. 

"Si dovrebbe festeggiare il 25 aprile, ma non si dovrebbe usare le strade vicino al Pratello come latrine a cielo aperto,- è una delle tante segnalazioni arrivate alla nostra redazione - i cittadini pagano le tasse e vanno rispettati, se non sa contenere le persone non si devono permettere queste manifestazioni". E in effetti di foto di "urinatori" ne abbiamo ricevute tantissime, come anche dei rifiuti. I bagni chimici c'erano, e non pochi, cestini e bidoni anche. Di "incontinenti" del resto è piena ogni fine settimana anche la zona universitaria, quindi non è una novità. 

La manifestazione al Pratello era già stata preceduta da scaramucce, sia per l'ordinanza di chiusura che per l'eventuale "occupazione" di Piazza San Francesco da parte di un evento istituzionale, poi rientrata. E, come ogni 26 aprile che si rispetti, la polemica continua. 

Pratello edizione 2023: tra ordinanze, rifiuti e "incotinenti"

Fratelli d'Italia: "Vero e proprio rave party"

"Al Pratello e in tutte le zone limitrofe sta accadendo quello che temevamo, un caos preannunciato. Nulla è cambiato rispetto al delirio dell’anno scorso. E il colpevole è Lepore, assieme alla sua giunta - scrive in una nota Stefano Cavedagna, capogruppo di Fratelli d'Italia in Comune - le ordinanze comunali sono state infrante, consegnando alla città una latrina a cielo aperto. Musica oltre le 19, vendita di birra in bottiglie di vetro da parte di diversi commercianti, attività non ancora chiuse. Distese di vetro a terra, urina dappertutto, persino segnalazioni di feci umane in via Frassinago. Un vero e proprio rave party (il secondo in pochi giorni)  incontrollato in centro a Bologna". 

"Sono mesi che chiediamo a Lepore cosa avrebbe fatto per gestire questo evento, ha fatto spallucce. Ha autorizzato la manifestazione invece di spostarla altrove come noi di FdI consigliavamo - continua il capogruppo - ora si vedono i risultati. Bolognesi costretti a rimanere chiusi in casa, segregati, mentre fuori accade di tutto. Vomito, urina e feci per la strada. Poi il Comune fa il fiscale con i barbecue - riferendosi al divieto di combustioni all'aperto - Tutto questo è indecente. Chi pagherà per tutto questo? Lepore e gli organizzatori non possono cercare di farla franca anche questa volta di fronte alle loro responsabilità. Complimenti per l’idea dei tre bagni chimici in più che non sono serviti proprio a nulla". 

Lega: "Triste e indecoroso spettacolo che poco ha a che fare con la liberazione"

“Una nota positiva di quest’anno è tutela della Basilica di San Francesco, l’anno scorso presa d’assalto dagli Spider-Man e dagli ubriachi di turno e ridotta a urinatoio - scrive Matteo Di Benedetto, capogruppo leghista a Palazzo D'Accursio - . Tuttavia, questo non basta a colmare i danni per i residenti in termini di vivibilità della loro stessa dimora, di rumore, di degrado e di abbandono. Le strade ancora una volta invase da urina e alcol sono state un triste e indecoroso spettacolo che poco ha a che fare con la liberazione. La veloce spazzata di hera delle sei di mattina non ha scalfito gli strati di urina e sporcizia che a mezzogiorno del 26 aprile rendono difficilmente vivibile la zona per chi ci vive, mentre gli eroici bevitori e urinatori del 25 sono tornati tranquilli alle loro dimore.“ 

25 aprile, i commercianti del Pratello contro il Comune: “A rischio migliaia di euro”  

Corteo collettivi in Bolognina, Lepore al sacrario: "Uniti contro vecchi e nuovi fascismi"

Pratello: "Tutto come sempre, la memoria è il punto di partenza e di arrivo"

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pratello, il giorno dopo. I locali rispettano l'ordinanza, ma "latrine a cielo aperto" | FOTO e VIDEO

BolognaToday è in caricamento