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Cronaca Zona Universitaria / Via Zamboni

Precari storici dell'Unibo: "Più chiarezza sulle graduatorie"

Comitato dei tempi Determinati: "Drammatica situazione dei circa 150 precari che lavorano in Ateneo e che hanno il contratto in scadenza"

Il Comitato tempi Determinati dell'Alma Mater preme per ottenere dall’Amministrazione una maggiore trasparenza rispetto ai dati ed alle informazioni relative allo scorrimento delle graduatorie ed una comunicazione più tempestiva delle proprie intenzioni nell’ambito della programmazione delle assunzioni: durante il Senato Accademico di ieri mattina, riunitosi in seduta straordinaria per discutere di programmazione del personale ed anticipo di Punti Organico per il 2018, il Comitato ha fatto recapitare al Senato una lettera in cui i precari storici dell’Alma Mater chiedono di essere stabilizzati.

“Sono trascorsi 70 giorni dallo scorso 19 dicembre, quando una delegazione del Comitato tempi determinati del personale è stata ricevuta dal Senato Accademico ed ha potuto perorare le proprie istanze. Purtroppo, ad oggi, non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta alle richieste di allora. In quella occasione il Comitato aveva evidenziato la drammatica situazione dei circa 150 precari che lavorano in Ateneo e…nel frattempo l'Amministrazione valuta come procedere sull'applicazione della Madia, diversi colleghi sono giunti alla scadenza del loro contratto a tempo determinato e per tanti altri il contratto scadrà nei prossimi mesi”.

"È un dato di fatto che l'applicazione del D.Lgs. 75/2017 (il Decreto Madia) nella parte che riguarda la stabilizzazione dei precari della PA, unitamente alla successiva Circolare applicativa (la n.3/2017), offra delle opportunità uniche per risolvere il problema del precariato in Ateneo - spiega la nota stampa -  grazie alle risorse finanziarie aggiuntive messe a disposizione delle amministrazioni che procedono al piano di reclutamento speciale per il superamento del precariato ed alle restrizioni su nuove assunzioni a tempo determinato. Allora perché tutte queste resistenze?"

"Perché continuare a bandire concorsi a tempo determinato (l’ultimo bando è uscito proprio ieri per n. 15 unità a TD per area amministrativa gestionale– Rif. 1066) che vanno ad alimentare la sacca del precariato? Tra l’altro si tratta di un bando per una figura ed una categoria uguali a quelle selezionate 5 mesi fa con il concorso per l'assunzione a tempo indeterminato della figura del programme coordinator dei corsi internazionali (Rif. 2154). E allora cosa fa l’Ateneo? Non potendo esaurire la graduatoria a TIND ne fa un‘altra complementare e sovrapponibile a TD?!"

"Dopo la figuraccia dell’Ateneo in merito al Bando anacronistico (perché in conflitto con le leggi vigenti che impediscono alle PA di usare i volontari al posto di lavoratori) per l’arruolamento di volontari nelle Biblioteche da parte del dipartimento DISCI, ci risiamo. Tentiamo di coprire i posti vacanti con altri TD. È una vergogna! E bisogna porre fine a questa modalità! L'Ateneo ha già la possibilità di procedere con le stabilizzazioni, come indicato al punto 3.2.2 della Circolare n.3/2017".

“Ci risulta perciò incomprensibile ed ingiustificata l’inerzia dell'Amministrazione rispetto all'applicazione della Madia per la stabilizzazione dei precari, laddove tanti altri Atenei italiani hanno mostrato di procedere più celermente (si vedano ad esempio Università di Trieste, Università di Catania, Università di Ferrara, il Politecnico di Torino, l'Università della Magna Grecia, etc...), ma anche nella nostra stessa città hanno già dato il buon esempio la Regione Emilia Romagna e l'Ospedale Sant'Orsola; quest'ultimo ha già avviato tempestivamente i percorsi di stabilizzazione per i precari, nonostante avesse già assunto nel 2017 ben 231 unità di personale”.

E i precari concludono così: “Non vogliamo più sentire dall'Amministrazione che UNIBO ha già anticipato la Madia col piano assunzionale. È un'affermazione insostenibile, in quanto non c'è stato nulla di straordinario in quel piano rispetto ai punti organico utilizzati nel triennio. Anzi, se si guarda il turn over in Ateneo, è evidente che per ogni 5 unità fuoriuscite in questi anni, l'organico è stato reintegrato solo per la metà, producendo così un netto calo del personale. L’amarezza consiste nel doversi convincere che l'Amministrazione sia contraria alla Applicazione della Madia perché preferisce una gestione più “discrezionale” dei punti organico che gli faccia avere le mani libere per continuare ad assumere a tempo determinato". 

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