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Cronaca

I Presepi più belli e creativi d'Italia? 'Quelli dell'Emilia Romagna, altro che i napoletani!"

Le nostre natività fatte di materiali inconsueti - come sabbia, sale, vetro - o allestiti in scenari suggestivi come nei fondali marini tra gli squali o all'interno di tronchi d'albero, si guadagnerebbero il primato. Così parla l'assessore Melucci, scatenando l'ira partenopea....

Se nell'immaginario collettivo sono i presepi napoletani quelli più originali ed attrattivi d'Italia, la nostra Regione pare abbia tutte le carte in regola per strappare il primato all'estro partenopeo. Almeno la pensa così l'assessore al Turismo emiliano-romagnolo, Maurizio Melucci secondo cui "i presepi disseminati in tutta la regione Emilia Romagna, per la seconda edizione dell'iniziativa 'Seguendo la Stella Cometa' (vedi il percorso bolognese), sono più belli e creativi di quelli partenopei".
"Intendiamoci - ha poi tenuto a precisare Melucci durante un intervento al talk show di Klaus Davi - i presepi napoletani sono bellissimi, ma come innovazione hanno qualche statuina in più, qui invece ogni volta vengono ambientati e rifatti completamente, delle vere e proprie sculture che si ricreano dal nulla. E finito il presepe finisce anche la creazione, quindi è una cosa unica".

Le natività emiliano-romagnole, ha aggiunto Melucci, "di peculiare hanno inoltre che sono fatti con la sabbia, come il bellissimo presepe ispirato alla 'Dolce Vita' di Fellini dove una pellicola unisce il grande regista ai personaggi della natività, o di sale come quello di Cervia. E ancora, la Natività minimalista in vetro del pittore e incisore grossetano Guido Strazza e quella in ceramica sommersa e circondata da Squali Toro e Pesci Balestra. Per non parlare delle 50 statue in cirmolo a bordo di antiche barche da pesca dell'Alto Adriatico o delle Natività ricavate all'interno di 46 tini per il vino. Se il presepe napoletano guarda più al dettaglio, al personaggio per noi è più la scultura nel suo insieme. I nostri sono senza dubbio più artistici perché è un lavoro consistente che parte completamente da zero".

Le parole di Melucci - campanilistiche, interessate o no, che siano - se da un lato hanno risollevato l'autostima degli artigiani della nostra Regione, hanno anche scatenato la stizza partenopea.
"Nella migliore delle ipotesi - ha attaccato Pasquale Sommese, assessore al Turismo della Campania, ai microfoni di Klaus Davi - i presepi padani mi sembrano un po' parvenus, nati l'altro ieri a fronte di una tradizione millenaria. Che tradizione rivendicano? Forse il collega Melucci sa che i nostri sono riconosciuti a livello internazionale ed è in cerca di legittimi primati per promuovere la sua terra ma che sono poco fondati sulla realtà. L'arte presepiale di Napoli - precisa l'assessore campano al Turismo - realizza pezzi unici e non a caso gode di una vetrina privilegiata come San Pietro; quest'anno infatti all'interno del Presepe più importante del mondo, saranno presenti ben 16 figure in terracotta realizzate da questi artisti napoletani per un appuntamento di rilievo internazionale. La genialità e le capacità artistiche nei nostri artigiani non sono paragonabili e una visita al presepe di San Gregorio Armeno, ad esempio, è una tappa fondamentale del turismo presepiale". Quindi, è la conclusione di Sommese, "ben venga anche il contributo di altre realtà per celebrare questo momento sacro per la famiglia, di bellezza - ma fare un paragone sulla storia dell'arte presepiale mi sembra improprio".

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