rotate-mobile
Cronaca Via Enrico Mattei

Scontri al Presidio No CIE in via Mattei: feriti manifestanti e forze dell'ordine

Un presidio annunciato da collettivi, associazioni, scuole, giuristi, sindacati,migranti e rifugiati: 'E' così che il nuovo Prefetto e la Questura rispondono alla richiesta di democrazia?'

Lo avevano annunciato in una conferenza stampa cittadina, giovedì 12 dicembre davanti alla prefettura di Bologna, in seguito alla recente notizia della volontà da parte del Ministero degli Interni di riaprire il CIE di via Mattei, così "per la giornata internazionale dei migranti e dei rifugiati, ci siamo ritrovati davanti al CIE di via Mattei per ribadire il nostro rifiuto alla riapertura della struttura di detenzione ".

La manifestazione è cominciata poco dopo le 18, collettivi, associazioni, scuole d'italiano, giuristi, delegati sindacali, occupanti di case, migranti e rifugiati, un centinaio di persone, si sono radunate davanti all'ingresso della ex caserma, già presidiata dalle forze dell'ordine. Lo scontro si è verificato quando alcuni si sono avvicinati al muro della struttura per tracciare la scritta 'Mai più Cie', e sono stati allontanati a forza dagli agenti. Una decina di feriti tra i manifestanti "alcuni con segni abbastanza violenti di manganellate su tutto il corpo, soprattutto spalle, braccia e testa". (GUARDA IL VIDEO).

"Immediatamente siamo stati aggrediti con i manganelli dalle forze dell'ordine. E' partita una carica a freddo, lunga, violenta e gratuita che ha provocato lesioni ad alcuni dei manifestanti ma, nonostante l'attacco, il presidio è continuato e il numero dei partecipanti è aumentato" si legge nella nota.

Sul luogo anche la consigliera comunale di Sel Cathy la Torre che lo ha confermato a Bologna Today e sul suo profilo Facebook ne ha dato testimonianza in diretta: "Succede adesso a Bologna: un presidio Pacifico viene caricato a freddo dalla Polizia per una scritta: MAI PIÙ CIE. Io ci sono e dico NO CIE anche se la polizia ci carica!"

LA QUESTURA SMENTISCE. Dalla Questura invece arriva la smentita: "Non c'è stata nessuna carica da parte delle forze di polizia, ma un'azione per impedire che i manifestanti scavalcassero il muro e facessero irruzione dentro il Cie". Dagli agenti sarebbero partite alcune manganellate verso i manifestanti, non per impedire la scritta "ma per contenere il loro tentativo evidente di volere invadere la struttura". Il bilancio è di otto fra agenti e carabinieri feriti: cinque leggermente contusi e tre in condizioni più serie, uno dei quali con un taglio a un labbro e un altro con una ustione a una gamba, causata probabilmente dallo scoppio di un grosso petardo.

"Di fronte alle immagini diffuse ieri sul CIE di Lampedusa ci sembrava doveroso mandare un messaggio chiaro e forte. Per questo ci siamo avvicinati al muro di cinta, con striscioni e pennelli, per scrivere “Mai più CIE. E' così che il nuovo Prefetto e la Questura rispondono alla richiesta sorta in città di democrazia e rispetto dei diritti e della dignità dei migranti? Chiediamo le dimissioni del responsabile del reparto".

Poco dopo i manifestanti si sono riavvicinati al muro completando la scritta e tracciandone altre ('luoghi d'internamento' e 'i cie non li vogliamo nè ora nè mai'). La manifestazione è terminata intorno alle 19.30.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Scontri al Presidio No CIE in via Mattei: feriti manifestanti e forze dell'ordine

BolognaToday è in caricamento