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Giovedì, 28 Marzo 2024
Caos scuola

Presidio contro il Green pass a scuola, i comitati: "Dichiarazioni del sindaco gravissime"

Le dichiarazioni di Matteo Lepore, condivise da altri sindaci, agitano movimenti e comitati che si ritroveranno sotto la sede della Regione: "Non si era detto di voler tutelare ad ogni costo la scuola in presenza?"

La "cabina di regia" si terrà giovedì 23 dicembre, sarà presieduta dal Presidente Draghi e potrebbero seguire nuove restrizioni. Con 24.256 casi e 97 morti (dati 19 dicembre), 2.500 contagi in Emilia-Romagna e 498 a Bologna e provincia, l'Italia si trova "in fase epidemica acuta, caratterizzata da una elevata velocità di trasmissione del virus SarsCoV2 nella maggior parte del paese, come si legge nella circolare del ministero della Salute. 

Coronavirus Emilia-Romagna, il bollettino: 2500 contagi, +498 a Bologna e provincia

Intanto oggi, 20 dicembre, il Ministero della Salute esaminerà i dati sull'incidenza della variante Omicron, anche se ciò che agita le famiglie bolognesi sono le proposte del sindaco Matteo Lepore, come si legge su alcune testate: "In classe solo i vaccinati" quindi studenti con il Green pass. Quella del primo cittadino bolognese è posizione condivisa anche da altri sindaci, ovvero la richiesta al governo di introdurre una sorta di certificato verde "semplice" con tamponi senza costi. 

"Ci risiamo con le dichiarazioni che spaccano una comunità, quella educante, che avrebbe bisogno di sentirsi chiamata dalla politica all’unità, necessaria ad affrontare questo terzo inverno in pandemia - scrive in una nota "Priorità alla scuola", il movimento emiliano-romagnolo di educatori, famiglie e studenti che annuncia un presidio per martedì 21 dicembre, alle 15, in viale Aldo Moro, sotto la sede della Regione e chiede un incontro immediato con i rappresentanti delle istituzioni.

"Gravissime" le dichiarazioni anche per il comitato Scuole Aperte a Bologna: "Vorremmo ricordare che i casi suddivisi per età vedono in cima alle percentuali date dalla regione nell’ultimo report settimanale quella dei 40-49 anni - quindi restringendo il focus sulla nostra regione - tra tutti i focolai in età scolare sono stati solo 30 su 100 quelli avvenuti a seguito di contagio nelle scuole, il restante 70 è avvenuto in famiglia. 

Cgil: "Discriminatorio"

L'obbligo non piace neanche a Cgil che "sostiene la necessità dell'obbligo vaccinale, mentre crediamo che rendere obbligatorio il green pass agli studenti per l'ingresso in classe introdurrebbe una grave discriminazione. La scuola è un diritto di tutti. Si abbia il coraggio di fare le scelte vere e non si scarichi sulle ragazze e i ragazzi, le bambine e i bambini questa mancanza dello Stato". Così la segretaria confederale nazionale della Cgil Rossana Dettori e il segretario generale della Flc Cgil Francesco Sinopoli commentano l'appello partito da Matteo Ricci, presidente nazionale Ali-Autonomie Locali Italiane e Sindaco di Pesaro. Per i dirigenti sindacali "è sbagliato continuare a procede per singole categorie". "Piuttosto - proseguono - molti amministratori degli enti locali, anziché scaricare sulle scuole e sulle famiglie responsabilità che spetterebbero a loro, dovrebbero adempiere o portare a termine obblighi di loro competenza". "Avevamo detto con chiarezza durante il confronto sul protocollo per la sicurezza - sottolineano Dettori e Sinopoli - che sarebbe stato necessario mantenere il distanziamento e garantire la possibilità di sdoppiare le classi. Era del tutto chiaro che si rischiavano nuove varianti. Il distanziamento nei fatti è stato eliminato, e gli organici per affrontare l'emergenza tagliati. Dove sono stati questi amministratori fino ad oggi? Perché non si sono spesi nei confronti del Governo?" "Gli amministratori - aggiungono - avrebbero dovuto impegnarsi nella ricerca di locali più idonei a garantire il distanziamento, nel potenziamento degli impianti di areazione e purificazione delle aule, e nel rafforzamento dei trasporti pubblici". "Ci aspettiamo una posizione chiara da parte del Governo. Non si può lasciare che questa situazione sfugga di mano", concludono la segretaria confederale della Cgil e il segretario generale della Flc Cgil. "Si proceda con l'obbligo vaccinale e si ripristinino tutte le misure necessarie a contenere la diffusione del virus".

"Ci risiamo con l'isolamento"

Per Priorità alla scuola "la politica delle dichiarazioni facili e veloci riproduce nel mondo dei ragazzi le spaccature e le divisioni a cui stiamo assistendo nel mondo del lavoro - quindi - di nuovo si parla di isolare e mettere dietro uno schermo le studentesse e gli studenti come unica soluzione di contrasto alla diffusione del Coronavirus. Come se i ragazzi e le ragazze, i bambini e le bambine non avessero già sofferto abbastanza la solitudine in questi due
anni. Tutto ciò senza che la politica sia stata in grado di risolvere i problemi strutturali della scuola: più spazi, più insegnanti, più risorse per la medicina scolastica".

Nella nota si parla anche di "contrapposizione dei diritti: Non si era detto di voler tutelare ad ogni costo la scuola in presenza? Davvero nei prossimi mesi saremo costretti a tornare a investire energie, tempo e denaro per confrontarci in sede legale su quale dei due diritti debba prevalere? - scrivono - Non dovremmo invece usare queste risorse per garantire la frequenza in presenza a tutti?"

Il movimento contesta inoltre dichiarazioni come “scuola, l’epicentro della pandemia, senza che queste affermazioni siano supportate da alcun dato. I dati ci sono e dimostrano una realtà ben diversa: i contagi avvengono in famiglia e sui posti di lavoro".

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