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Ex Ogr, sciopero e presidio sotto la Regione in viale Aldo Moro | VIDEO

Presidio dei lavoratori delle Omc Trenitalia Bologna in occasione dellO sciopero proclamato da Filt-Cgil Emilia-Romagna per chiedere a Trenitalia il rispetto degli accordi locali e nazionali per la salvaguardia e il rilancio delle Omc (Officine di manutenzione)

I lavoratori delle Officine di manutenzione dei treni di Bologna e di Rimini non si fidano delle rassicuranzioni dell'azienda che di recente ha annunciato "investimenti" per i due stabilimenti. E se dunque Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Fast e Orsa, hanno garantito lo scampato pericolo sulle due Officine (ex Ogr, oggi Omc) tanti dei 350 dipendenti, diretti e indiretti, hanno accolto l'invito allo sciopero della Filt-Cgil: iniziato ieri sera, oggi contava un'adesione dell'80%.

Per la Cgil, del resto, c'è poco da stare tranquilli e il sindacato, oggi in presidio a Bologna davanti alla Regione per un incontro con l'assessore al Lavoro Vincenzo Colla, le intenzioni dell'azienda rimangono generiche e, come da verbale, "in attesa di definizione". Invece, c'è bisogno di "certezze sul lavoro, di investimenti, di formazione e nelle assunzioni", puntualizza Francesco Donini, della Filt-Cgil Emilia-Romagna.

In particolare, "l'azienda ha fatto dei ragionamenti che devono essere valutati e approvati a livello nazionale. Noi chiediamo che i ragionamenti posti in Emilia-Romagna siano propedeutici per il piano industriale all'interno di questo contesto, all'interno di Ferrovie, all'interno di Trenitalia". Il timore dei lavoratori nasce dalla progressiva riduzione del personale in atto già da qualche anno, che, dovesse andare avanti, porterebbe allo smantellamento degli stabilimenti emiliano-romagnoli, come già denunciato con i presidi a Bologna e Rimini lo scorso gennaio, e al successivo ingresso di ditte esterne private.

"Nel 2018 c'erano 113 persone, nel 2019 96... Oggi siamo 84... Si capisce che c'è un problema dal punto di vista dell'occupazione. Noi la lotta la stiamo facendo per questo, per la città di Bologna", spiega un delegato dal sit-in. E anche se i lavoratori lamentano che le Rsu "non vengono più invitate dall'azienda agli incontri", la speranza di giungere a un accordo rimane. Il sindacato, prosegue Donini, ha presentato delle proposte e se "entreranno nel percorso di investimenti, che ad oggi non sono presenti nel piano industriale per Bologna e Rimini, saremo soddisfatti".

Comunque, la strada rimane quella della "discussione" e della ricerca di "un punto d'incontro con l'azienda. Vogliamo mediare e vogliamo che la lotta porti frutti", chiarisce Donini. Altrimenti, prosegue il sindacalista, "noi continueremo in questo percorso. Il lavoro di qualità non dev'essere disperso né esternalizzato in altri territori né in altre aziende private". A supportare i lavoratori in presidio delle Omc di Bologna e Rimini anche i consiglieri regionali Igor Taruffi, capogruppo di Emilia-Romagna Coraggiosa, e Silvia Piccinini del Movimento 5 stelle.

"Ci aspettiamo che dalle parole si passi ai fatti. Bene che l'assessore Colla vi riceva subito, chiaro che ci aspettiamo risposte anche noi da parte dell'azienda. Noi abbiamo sollecitato anche l'intervento del Governo perché è una questione che va al di là ovviamente dei confini regionali come importanza", è la posizione di Taruffi, che sottolinea l'importanza dell'unitarietà dal punto di vista politico. "La filiera istituzionale ci dev'essere tutta anche per far capire all'azienda che non stiamo scherzando", conclude il capogruppo di Coraggiosa. (Dire)

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