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Cronaca Zola Predosa

Avvocato nella rete degli 'strozzini': dopo minacce e violenze, 3 arresti

In difficoltà economiche ha chiesto un prestito, poi un altro e un altro ancora: entra in un circolo vizioso senza via d'uscita. 200 mila euro da saldare dietro minacce, anche a mano armata, per lui e i familiari: 3 in manette tra Zola e Bologna

Detenzione e porto abusivo di armi, estorsione e rapina ai danni di un avvocato tributarista: questa la lunga sequela di accuse per 3 cittadini (D.G. 48enne bolognese residente a Zola Predosa, V.V. 51enne bolognese e A.V 44enne originario della provincia di Bari residente a Bologna) arrestati in seguito ad un doppio blitz dei carabinieri avvenuto alle prime luci dell’alba di ieri, 04 maggio, a Bologna e Zola Predosa

L’ordinanza restrittivo scaturisce dall’attività investigativa svolta dal Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro e della Stazione Bologna, a seguito della denuncia per estorsione ed altro, presentata il 3 febbraio scorso da un 55enne avvocato tributarista bolognese.

Il professionista, trovandosi ad attraversare un periodo di difficoltà economiche, nel 2008 si era rivolto ad uno dei tre ottenendo la somma di 91 mila euro. Così per il malcapitato ha inizio un vero e proprio incubo, che lo ha costretto a consegnare loro, in tempi diversi (fino al febbraio 2012) ben 174.500 euro di prestito, condito da reiterate violenze, estese anche ai familiari, e in alcune circostanze avvenute dietro minacce a mano armata. Infine alla vittima viene anche 'sequestrata' la sua autovettura, una Peugeot 206, come 'garanzia' del saldo del debito accumulato.

Solo dopo quest’ultimo episodio, il tributarista ha trovato il coraggio di denunciare l’accaduto ai Carabinieri, che al termine di scrupolose e pressanti indagini sono riusciti ad accertare le responsabilità dei 3 malfattori (che annoverano precedenti furto e ricettazione, armi, stupefacenti) ponendo fine all’incubo vissuto dalla vittima.

Nel corso delle perquisizioni operate presso le loro abitazioni, oltre a documentazione di riscontro all’attività investigativa (tra cui assegni e cambiali), gli investigatori dell’Arma hanno rispettivamente rinvenuto e sequestrato coltelli, pistole, proiettili, carte di identità false.

 

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