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Cronaca

Troppi processi, in tribunale proposta di 7 minuti a udienza. Poi il dietrofront

Una settantina di processi nella stessa mattina, così il giudice del tribunale penale di Bologna aveva avvisato gli avvocati

Una settantina di processi nella stessa mattina, quella di oggi, tanto che Marino Barbensi, giudice del tribunale penale di Bologna, ha avvisato gli avvocati: non più di sette minuti a udienza. Lo riferisce Ansa. "In accoglimento delle istanze degli organi della locale avvocatura - ha poi scritto il giudice alla Camera Penale di Bologna - comunico che lunedì 14 febbraio non limiterò il tempo di trattazione dei processi, ma che in ragione di ciò non sono in grado di dare garanzie sugli orari in quanto i processi in ruolo sono 67"

No a limiti temporali

Pur ringraziando Barbensi "per la costante interlocuzione con l'avvocatura -  il presidente della Camera Penale di Bologna, Roberto d'Errico e il segretario, Chiara Rodio hanno ritenuto - importante e lodevole che si sia inteso precisare che non vi saranno limitazioni temporali alla trattazione dei processi, che risultano ictu oculi inammissibili sol che si consideri la peculiarità di ogni singolo processo, che può richiedere tempi di definizione, anche per le sole questioni preliminari, ben diversi".

Certo, i problemi ci sono e "dipendono da una scelta che sta a monte, che riguarda l'organizzazione dei ruoli d'udienza", sottolineano d'Errico e Rodio quindi "è certamente apprezzabile lo sforzo di prevedere uno scaglionamento orario dei processi, così da consentire una più ordinata e razionale gestione della giornata d'udienza ma questo scaglionamento rischia di perdere tutta la sua utilità laddove si consenta la fissazione di un numero evidentemente sproporzionato di processi rispetto ai tempi necessari per poterli poi svolgere con la dovuta attenzione e il necessario approfondimento, e ciò sia per il Giudice che per le parti".

Quindi "le esigenze di efficienza della macchina giudiziaria, con le condivisibili ragioni connesse alla necessità di garantire la ragionevole durata dei processi, non possono mai andare a detrimento dei diritti e delle garanzie dei cittadini, con cui devono invece trovare un virtuoso punto di equilibrio, che riteniamo si possa raggiungere solo con la previsione di ruoli razionalmente proporzionati ai tempi ed alle risorse in campo. Solo così - concludono - si potrà avere una Giustizia che guardi alle persone non come semplici pezzi di una catena di montaggio. Solo così si potrà avere una difesa libera e dignitosa, non mortificata dalla ossessione di una tempistica predeterminata per il suo pieno e corretto esercizio, così come la Costituzione impone. Si farà qualche processo in meno ma si farà meglio. Per tutti".

Giustizia e tempi dei processi: "Meno pendenze, ma torna ad aumentare la durata"

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