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Cronaca Fiera / Piazza della Costituzione

Processo Aemilia, Mezzetti: "Chi dice che non sapeva, diventa complice"

Bonaccini: "Siamo i primi a essere interessati che si proceda al meglio, non entro nel merito ma ci auguriamo che possa essere dimostrato tutto quello che c'è da dimostrare. La lotta alle mafie e per la legalità è un pilastro delle politiche del nostro governo"

Si sta svolgendo in queste ore la prima udienza del maxi processo anti-mafia Aemilia. Tra i tanti soggetti che hanno chiesto la costituzione di parte civile contro i 219 imputati, in aula c'è anche il presidente della Regione Stefano Bonaccini. E fra l'altro, oltre a Comuni e Province, anche Legambiente ha chiesto ufficialmente la costituzione di parte civile sui capi di imputazione di rilevanza ambientale, in rappresentanza, dice l''associazione, "dell''interesse pubblico su ambiente e salute".

L'assessore regionale alla Legalità, Massimo Mezzetti, manda subito messaggi precisi fuori dall''aula bunker: "La presenza della Regione a questo processo significa ribadire che noi siamo in prima linea in questo impegno di legalità e vorremmo essere un esempio per tutte le Istituzioni di questa regione. La lotta contro le mafie presenti e radicate nel nostro territorio è una lotta rispetto alla quale nessun amministratore puo' e deve sottrarsi. Nonostante il tema sia seguito da oltre 20 anni, nessun amministratore o tecnico amministrativo può più permettersi di dire ''io non sapevo, io non immaginavo''. Da oggi chi lo dovesse dire si renderebbe complice- avanza l'assessore- di questa presenza nel nostro territorio".

Anche Cgil, Cisl e Uil Emilia-Romagna hanno chiesto di costituirsi parte civile su Aemilia. Scandisce il segretario regionale Cgil, Vincenzo Colla, fuori dall'aula insieme con tanti colleghi: "Dobbiamo promuovere un cambiamento profondo, perchè in Emilia-Romagna c'è la mafia. Non sappiamo che ramificazioni abbia. Certamente è positivo che ci sia il processo, è quando non si sente niente che è un problema... ma sulle relazioni e le contiguità con le mafie abbiamo bisogno ancora di scavare".

Secondo Ebza Rando, legale di Libera, sentita oggi da Radio Città del Capo, l''importanza del processo sta anche e soprattutto per andare a fondo sul meccanismo delle infiltrazioni e dunque è importante esserci". Questo processo, riprende Colla, "darà anche a noi valutazioni su cambiamenti e fenomeni sociali per recuperare il controllo democratico del territorio, in questa regione c'è un civismo in grado di reagire". Sulle imprese che secondo la Dda hanno aperto le porte ai clan, il numero uno Cgil affonda: "E' evidente che c'erano imprese che si rapportavano coi mafiosi, c'è stato un salto di qualità notevole: non più ''loro'' direttamente, ma ''loro'' in rapporto con le imprese di questo territorio. I lavoratori hanno subito minacce e forzature su stipendi e cassa integrazione. Quelle imprese purtroppo scacciano le imprese serie che pagano le tasse e per fortuna sono in maggioranza, ma non si possono lasciare spazi di questo tipo. Questo processo deve anche portare una reazione istituzionale - conclude Colla - perchè serve un nuovo e innovativo testo unico sugli appalti. Per dire mai più. Le mafie, ricorda Rando, "tolgono ricchezza e futuro".

"Abbiamo dimostrato che non scherzavamo affatto quando avevamo detto, seppur sia una cosa anomala, che avremmo messo noi gli investimenti che servivano per fare in modo che il processo si celebrasse in un luogo dell''Emilia-Romagna. Farlo a Bologna ha la sua centralita''. Sono qui per testimoniare la presenza della Regione, che peraltro si costituirà parte civile". Cos' il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, arrivando questa mattina al processo Aemilia a Bologna.

Sui quasi 800.000 euro stanziati per garantire l'udienza preliminare a Bologna, rivendica Bonaccini: "Siamo i primi a essere interessati che si proceda al meglio e ognuno per la propria parte, non entro nel merito ma ci auguriamo che possa essere dimostrato tutto quello che c'è da dimostrare. La lotta alle mafie e per la legalità  è un pilastro delle politiche del nostro governo: non ci dovrebbe nemmeno essere una maglietta politica di appartenenza su questo, dovrebbe riguardare tutti coloro che hanno a cuore le istituzioni". Il governatore rimarca il concetto rispondendo alle domande dei cronisti: "Cos'è la mafia in Emilia? Cosa dovrei rispondere, è qualcosa da stroncare e ognuno per la sua parte, nella sua autonomia e nelle sue competenze, ha il dovere di fare di tutto perche'' venga stroncata".

Sul fronte legislativo regionale, Bonaccini mette in fila tutti gli impegni di viale Aldo Moro: "Noi abbiamo già tre leggi molto avanzate, tra le migliori d'Italia, però con l'assessore Massimo Mezzetti stiamo lavorando ancora. Abbiamo appena costituito anche una Consulta per la legalità ed entro il 21 marzo del prossimo anno andremo a proporre, e mi auguro ad approvare, il nuovo testo unico di legge, mettendo tutto assieme e semplificando". Nel mazzo c'è "una serie di misure che tocchera'' tutto il tema degli appalti, il sostegno all''associazionismo contro le mafie gia'' contemplato dalle leggi attuali" e altro ancora. Dunque, sara'' messo nero su bianco "tutto cio'' che un''istituzione come l''Emilia-Romagna puo'' mettere in campo in termini di contrasto e sostegno, a partire da norme sugli appalti piu'' stringenti con la rinuncia definitiva- avanza il governatore- al massimo ribasso nella pubblica amministrazione".

(Fonte DIRE)

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