rotate-mobile
Cronaca San Lazzaro di Savena

Alloggi via Galletta a San Lazzaro: accuse e contro-accuse, va avanti il processo Cipea

Mentre l'allora procuratore speciale di Cipea, cui era affidata la vendita degli alloggi punta il dito contro il presidente di Cipea Holding, dicendo che sarebbe stato a conoscenza delle richieste di soldi in nero, l'accusato si difende asserendo che si tratta di una versione 'scarica-barile' e si mostra fiducioso

Accuse e contro accuse al processo per truffa e induzione indebita a dare o promettere utilità (l'ex concussione) per gli alloggi di via Galletta a San Lazzaro, dove secondo le indagini della Squadra mobile e della Procura furono commessi diversi reati relativi alla vendita di appartamenti, che essendo in edilizia convenzionata andavano assegnati con criteri che non sempre sarebbero stati rispettati.

Durante l’ udienza del maggio scorso è stata raccolta la testimonianza di Lorenzo Cavicchioli, imputato in quanto allora procuratore speciale di Cipea; a lui era affidata la vendita degli alloggi (e in alcuni casi chiese somme in nero in aggiunta al prezzo previsto dalla convenzione). Cavicchioli ha puntato il dito contro Gianluca Muratori, presidente Cipea, spiegando in aula che  sapeva tutto e che la richiesta di somme in nero (500 euro a metro quadrato) era "concordata" con lui fin dall'inizio. Cavicchioli, fu cacciato dal Cipea dopo l'esplosione del caso e sostituito; in aula ha anche aggiunto di essere stato "omertoso" e reticente, durante i due interrogatori svolti davanti al pm Rossella Poggioli nel corso delle indagini, perchè gli era stato chiesto di addossarsi la responsabilià del ''pasticcio'' e promesso non solo la difesa legale ma anche "un futuro".

Ieri pomeriggio si è svolta la nuova udienza in cui Cavicchioli  è stato contro interrogato dalle difese degli altri imputati, a partire da Luigi Stortoni legale di Muratori. 
Nell’occasione Cavicchioli ha ribadito: "Dovevo coprire le responsabilità dei vertici e di Muratori e accollarmi la colpa". La difesa di Muratori (avvocato Luigi Stortoni) lo ha incalzato a lungo sulla questione dei 46.000 euro in nero incassati da uno degli acquirenti. Nella scorsa udienza, infatti, Cavicchioli aveva spiegato di averli presi e di esserne stato il "depositario, in attesa di istruzioni" su cosa farne. Stortoni gli ha chiesto ripetutamente dove tenne quei contanti, se li conservò in casa (durante le indagini aveva detto di averne versata una parte sul conto) e gli ha domandato anche come mai, di quel denaro, non abbia più fatto parola con Muratori, per chiedere cosa farne. "I nostri legali ci avevano consigliato di non avere contatti", ha risposto. Ma anche: "In pubblico non potevamo parlarne perchè c'era una funzionaria di Cipea che non doveva sentire, in privato non ne parlammo perchè non ce n'era l'esigenza". Stortoni ha avuto da ridire anche sul fatto che Cavicchioli abbia fornito date diverse per quanto riguardava l'accordo che avrebbero preso, lui e Muratori, sulla richiesta di somme in nero. Durante le indagini aveva parlato del 2009, nella scorsa udienza del 2008 e oggi del 2004, sostenendo che l'accordo di chiedere soldi in nero per i nove appartamenti vendibili al di fuori della graduatoria del Comune di San Lazzaro era stato preso ancor prima che il progetto edilizio venisse approvato. Cavicchioli ha risposto che l'accordo era più vecchio, invece nel 2008 decisero "quanto" chiedere, ovvero 500 euro in più a metro quadrato. Al pubblico ministero, durante le indagini, Cavicchioli disse che era stata un'idea sua. "Lo dissi perché non volevo addossare tutta la responsabilità su Muratori". Muratori "a un certo punto le ha chiesto di smettere di chiedere soldi in nero", ha chiesto il pm Poggioli? "No, mai". 

LA VERSIONE DI MURATORI.  "L'attendibilità non è un optional: uno non può dire tre volte tre verità diverse" ai magistrati; e dunque, "nell'arco delle prossime udienze processuali", emergeranno una "serie di illogicità dal comportamento" di Lorenzo Cavicchioli che indeboliranno le sue accuse. Così Gianluca Muratori, presidente di Cipea Holding, fiducioso sugli sviluppi del processo. Per Muratori il tentativo del suo accusatore sarebbe  solo un "modo per cercare di alleggerire la sua posizione". Per "dare il peso giusto alle cose e chiarire per amore di verit", Muratori ci tiene invece a ricordare che Cavicchioli prima negò di aver chiesto soldi extra per la vendita di un alloggio "e poi, successivamente, incalzato da me, ha praticamente confermato ed è diventato reo confesso". Immediatamente, "nell'arco di una settimana è stato allontanato, noi ci siamo dissociati e abbiamo adottato le tutele necessarie e gli opportuni provvedimenti per far sì che questa cosa che, non era mai capitata, non ricapitasse”.

Muratori ricorda anche il legame di Cavicchioli con la Idroter, una delle ditte impegnate nella realizzazione degli alloggi e che è poi fallita. "In funzione di quello che è successo e della sua confessione", scattò il blocco dei pagamenti della Idroter, "per garantire prima di tutto i lavori e il buon nome anche di chi comprava la casa". Questo può aver alimentato un sentimento di rivalsa. Muratori parla di un Cavicchioli "molto alterato con il contesto generale, e molto probabilmente anche con me" fino al punto di dire cose davanti ai magistrati che "che verranno smentite dai fatti e dai comportamenti illogici" che lo hanno contraddistinto. Ad esempio l'aver detto di aver incassato oltre 40.000 soldi extra sostenendo che "la metà doveva essere della nostra struttura" salvo il fatto, ricostruisce Muratori, che "non lo ha mai detto a nessuno e poi ha restituito un anno e mezzo dopo i soldi a chi glieli aveva dati". Ora però "salta fuori che era d'accordo con me". Il punto è  che "con serenità e tranquillità, è opportuno dire che questa gente non l'ho mai incontrata, non ho mai avuto ne chiesto soldi a nessuno" e Cavicchioli "non ha rapporti con noi dalla fine del 2009 quando è stato allontanato dalla nostra struttura per serietà e coerenza". Ma perchè non lo avete denunciato? "Abbiamo attivato tutti i meccanismi che deve attivare un privato in queste circostanze: ci siamo dissociati, lo abbiamo allontanato e messo in condizione di non nuocerci più". 

Muratori ha raccontato che Cavicchioli gli confessò subito di avere effettivamente preso quei soldi in nero, ma che lui non potè reagire più di tanto ("Gli dissi ''Bravo, complimenti") perchè "nella stanza a fianco, all'interno del CIPEA, in quel momento, erano all'opera cinque finanzieri che stavano svolgendo una verifica fiscale", quindi lui era "molto preoccupato" delle possibili ricadute di questa notizia. ''Lui'' è Gianluca Muratori, presidente di CIPEA Holding e questo è quanto ha dichiarato ieri  durante l'udienza.

Quello che al pm Poggioli non è andato giù è il fatto che di questa confessione avvenuta quel giorno, Muratori abbia parlato solo oggi. Durante l'interrogatorio reso in indagine non ne aveva fatto parola. "Perchè non ha raccontato una circostanza così importante?", gli ha domandato oggi. Muratori ha esitato, poi ha risposto dicendo "Non ricordo" e "Mi dimenticai". 
Muratori ha anche spiegato che nell'affaire di via Galletta al Cipea spettava solo "la gestione finanziaria" della faccenda, in particolare "i rapporti con le banche e le garanzie". Lo "sviluppo dell'operazione immobiliare, la vendita di appartamenti, i rapporti con i compratori e con il Comune di San Lazzaro" ricadeva su Cavicchioli. Nonostante il pm Poggioli gli abbia ricordato alcune mail in cui lui stesso propone a Cavicchioli determinate clausole da inserire nei contratti di vendita, Muratori ha sostenuto di non aver seguito direttamente la cosa e ribadito di "non essere mai stato in cantiere". Ha aggiunto: "Abbiamo più di 100 delegati che si occupano di commesse specifiche e Cavicchioli era uno di questi. Io mi fidavo, quindi non c'erano controlli incrociati". Il suo interrogatorio prosegurà nella prossimo. 

AGGIORNAMENTO ASSOLUZIONE MURATORI

Quattro condanne e due assoluzioni, tra cui quella di Gianluca Muratori, numero uno di Confartigianato Bologna e direttore Unifica, imputato come presidente Cipea. Come riferisce l'Ansa è questa la decisione del tribunale presieduto dal giudice Grazia Nart al termine del processo sulla costruzione e assegnazione di alloggi di edilizia convenzionata a San Lazzaro di Savena da parte del Consorzio edile Cipea.

AGENZIA DIRE

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Alloggi via Galletta a San Lazzaro: accuse e contro-accuse, va avanti il processo Cipea

BolognaToday è in caricamento