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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Zona Universitaria / Via Zamboni, 33

Favori e raccomandazioni per insegnare, in manette professore di diritto tributario

Operazione nazionale delle Fiamme Gialle. 29 provvedimenti cautelari. Nelle carte 'sistematici accordi corruttivi' secondo 'logiche di spartizione territoriale'

Dopo il caso dei doppi incarichi a Ingegneria, un'altra tegola cade sull'Alma Mater, questa volta toccando la Facoltà di Giurisprudenza. C'è infatti anche un professore di diritto tributario, Adriano Di Pietro, classe 1945, residente e con cattedra a Bologna, direttore del board scientifico della Scuola Europea di Alti Studi Tributari, tra le persone arrestate questa mattina, nell'ambito dell'operazione delle Fiamme Gialle denominata 'Chiamata alle Armi', partita da Firenza ma con respiro internazionale.

Nella mattinata odierna, infatti oltre 500 militari della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione ad una vasta operazione di polizia giudiziaria su tutto il Territorio nazionale, nell’ambito della quale sono stati eseguiti 29 provvedimenti cautelari personali nei confronti di docenti universitari, di cui 7 agli arresti domiciliari e 22 interdetti allo svolgimento delle funzioni di professore universitario e di quelle connesse ad ogni altro incarico assegnato in ambito accademico per la durata di 12 mesi. I reati ipotizzati sono quelli di corruzione e più di 150 perquisizioni domiciliari presso Uffici pubblici, abitazioni private e studi professionali.

Arresti e perquisizioni sono stati disposti dal Gip di Firenze Angelo Pezzuti su richiesta della Procura locale. Le indagini, guidate sai sostituti Turco e Barlucchi sotto la guida del Procuratore Capo Creazzo. 

"Il contesto investigativo -si legge nella nota delle Fiamme Gialle- ha preso le mosse dal tentativo di alcuni professori universitari di indurre un ricercatore universitario, candidato al concorso per l’Abilitazione Scientifica Nazionale all’insegnamento nel settore del “diritto tributario”, a “ritirare” la propria domanda, allo scopo di favorire un terzo soggetto in possesso di un profilo curriculare notevolmente inferiore, promettendogli che si sarebbero adoperati con la competente Commissione giudicatrice per la sua abilitazione in una successiva tornata.

"Gli approfondimenti investigativi -continua la nota- hanno consentito di accertare sistematici accordi corruttivi tra numerosi professori di diritto tributario, alcuni dei quali pubblici ufficiali e componenti di diverse commissioni nazionali per l'abilitazione all'insegnamento, finalizzati a rilasciare abilitazioni secondo logiche di spartizione territoriale e di reciproci scambi di favori, con valutazioni non basate su criteri meritocratici bensì orientate a soddisfare interessi personali, professionali o associativi.

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