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Cronaca Imola

Profughi, nuovi arrivi. FI Imola: 'Inaffrontabili, si abbia il coraggio di dire no'

Altri 300 immigrati dal Nord Africa in arrivo nel bolognese. 40 saranno destinati al territorio di Imola, insorge il centrodestra

Altri 300 profughi in arrivo nel bolognese nelle prossime settimane - che si andranno a sommare ai 750 immigrati giunti in Emilia Romagna negli ultimi tra febbraio ed aprile scorso.

Dei 300 nuovi arrivi - che rientrano nell'operazione 'Mare nostrum' -  40 saranno ospitati nel circondario di Imola. La notizia è stata accolta con gran malcontento da parte del centrodestra imolese. "Appare veramente ingestibile la richiesta" - è sbottato Simone Carapia, Capogruppo FI Imola - motivando "Con un’emergenza abitativa esplosa negli ultimi anni e con i nostri concittadini in fila per l’assegnazione di alloggi popolari e con centinaia di richieste di una casa cui non si riesce a far fronte, questa situazione rischia di gettare davvero benzina sul fuoco. Come si può pensare che abbiamo la capacità e gli spazi per accogliere 40 profughi?"

Negli ultimi mesi il territorio imolese ha ospitato già alcuni migranti nell’ostello del Piratello dove "notoriamente - sottolinea Carapia - molti imolesi bisognosi vengono messi gentilmente alla porta. Noi chiediamo che la situazione venga gestita ovviamente nella massima delicatezza ma con la fermezza necessaria per dire ‘no’ a richieste che sono inaccettabili e che andrebbero a scapito anche degli stessi rifugiati che non potrebbero essere nemmeno avviati a un reale percorso di inserimento".

Il problema, secondo il centrodestra, non si ferma al reperimento di posti in cui alloggiare gli immigrati. "Come già abbiamo avuto modo di vedere - sottolinea ancora Carapia - una volta accolti questi profughi non vengono più controllati, scappano chissà dove e magari finiscono preda di giri di delinquenza e di prostituzione. Le tre donne accolte a San Lazzaro e che sarebbero dovute arrivare a Imola non si sa più dove siano".

Per FI, in soldoni, "non possiamo permetterci, in un periodo di gravissima difficoltà economica come questa, di dare il pericoloso segnale che per i profughi ci si mobilita e si fa anche l’impossibile per trovare loro una casa, mentre per gli italiani ci si attacca a qualunque forma di impedimento burocratico, legato alle graduatorie, alla mancanza di fondi per sistemare gli alloggi Erp, al fallimento di ditte che dovevano consegnare alloggi a canone calmierato".

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