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Cronaca

Guerra Ucraina, addetti questura in affanno: "Permessi soggiorno mesi oltre la scadenza"

Un disagio ampiamente presente e ben noto anche prima del conflitto, ma esacerbato dopo l'invasione russa

Anche se la pressione dall'Ucraina è notevolmente calata, sugli uffici immigrazione della questura di Bovi Campeggi i problemi sulla mancanza di attrezzature e addetti continuano a farsi sentire. Almeno questo è quanto hanno ricordato i sindacati di polizia, ascoltati stamane in Comune in udienza conoscitiva per fare il punto sul tema, su richiesta di Fratelli d'Italia (con Marta Evangelisti) e Pd (con Michele Campaniello).

Al momento l'organico dedicato alle pratiche per l'immigrazione (non solo per 'gli ucraini', ma per tutti gli stranieri residenti) è composto da 45 poliziotti e 15 civili,impegnati con turni straordinari e aperture oltre gli orari normali. La circostanza, con ritardi ben noti sia all'utenza che agli addetti ai lavori, viene sottolineata anche da Pierluigi Leri del Silp Cgil: "Ci sono anche i normali permessi di soggiorno, per i quali si va oggi sei-sette mesi oltre la scadenza".

"Ritardi e disservizi cronici per mancanza di organico"

"Siamo di fronte ad una emergenza straordinaria, andiamo verso i 100.000 arrivi in meno di due mesi", aggiorna i numeri l'assessore comunale al Welfare Luca Rizzo Nervo. In Emilia-Romagna "sono ospitati 22.809 profughi ucraini, poco meno di un quarto delle accoglienze complessive nel paese, con 9.737 minori. Gli arrivi nell'area metropolitana di Bologna sono 3.834, con 1.147 minori in gran parte accompagnati dalla madre o da altri adulti di riferimento".

Una delle incombenze che mette sotto stress gli uffici è appunto la "ricognizione" che viene fatta sui minori. "Con l'hub prima in XX settembre poi all'autostazione la situazione è andata migliorando, ma il problema adesso è la carenza del personale per la gestione delle pratiche e il numero minimo dei mezzi, computer e apparecchi per fotosegnalare queste persone", spiega Vincenzo Battista dell'ufficio immigrazione della questura. Problematico in particolare per quanto riguarda i minori "capire la vera parentela quando viene presentato un certificato di nascita in caratteri cirillici non tradotto in italiano". La richiesta è allora quella di un "team specializzato".

Stranieri e permessi di soggiorno: patto questura-Unibo, studenti negli uffici immigrazione

Il nido dei minori: serve team specializzato

"Servono persone qualificate, non si possono buttare dentro gli agenti appena usciti dalla scuola", dice Gianni Pollastri, altro esponente della polizia di stato. Per sgravare l'ufficio immigrazione ci sono in realtà diverse proposte, come quella di 'passare' alcune pratiche ai Comuni o di dare aiuto ai profughi nella compilazione delle domande attraverso volontari, come l'associazione di giovani avvocati ricordata da Campaniello che si è già resa disponibile per questo.

Pronto al dialogo con la Questura il capo di gabinetto di Palazzo D'Accursio Matilde Madrid, che ricorda anche la collaborazione con l'università. "Il terzo settore -precisa Madrid- potrebbe essere utile non tanto per la parte istruttoria, su cui c'è una questione di accesso agli atti, ma nella fase precedente di compilazione degli istanze, dalla mediazione linguistica alla disponibilità degli avvocati. Potremmo ragionare su un accordo per cristallizzare questa collaborazione col terzo settore per semplificare il lavoro degli operatori".

Per Evengelisti a questo punto ci sono tutte le condizioni per lanciare un bando comunale rivolto alle associazioni. Ma questo "non è fattibile" secondo Campaniello, che chiede invece un confronto preventivo con le realtà del terzo settore per "sentire cosa hanno da proporre". (Bil/ Dire)

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