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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Censimento prostitute sui viali. Associazioni: ”Violazione legge Merlin”

Un modulo per censire le "lucciole" proposto dai Carabinieri di Bologna: "Strumento per tutelarle". Ma le associazioni che le difendono denunciano: "Non possono registrarle"

Come si chiamano, da dove vengono, dove abitano, da quanto tempo si prostituiscono e, anche, quanto guadagnano. Sono le domande di un modulo operativo, una sorta di questionario distribuito negli scorsi mesi alle 'lucciole' sui viali di Bologna da parte dei carabinieri. Il 'censimento' però fa discutere: "Si tratta - sottolinea il Comitato per i diritti civili delle prostitute onlus, su quotidiani locali - di un abuso. Una schedatura, una violazione della legge Merlin".

LA POSIZIONE DEI CARABINIERI. Ma il comandante provinciale dell'Arma, colonnello Alfonso Manzo, difende l'iniziativa avviata alla fine dell'estate: "Riteniamo di fare un'attività soprattutto a tutela delle donne che sono sulla strada". Ragazze, in maggioranza romene (lo è il 95% delle 72 'abituali' rilevate sui marciapiedi dei viali di circonvallazione che abbracciano il centro), "che vengono sfruttate - ha ricordato Manzo - da professionisti e purtroppo vivono in condizioni di degrado, spesso in alloggi non idonei e in nero.

"Si tratta di assunzioni di informazioni, con le quali i carabinieri possono trarre anche spunti investigativi, allegate alle comunicazioni di reato fino a qui pervenute nei confronti di potenziali sfruttatori e di donne che hanno reso false dichiarazioni sulla loro identità personale". E' quanto ha sottolineato poi il Procuratore aggiunto Valter Giovannini.

LE ASSOCIAZIONI CHE DIFENDONO LE LUCCIOLE. Con un fattore speculativo anche da parte di qualcuno dei residenti". Secondo le associazioni a non essere rispettato è l'articolo 7 della 'Merlin': "le autorità di pubblica sicurezza, sanitarie e qualsiasi altra autorità amministrativa non possono procedere ad alcuna forma diretta o indiretta di registrazione, neanche mediante rilascio di tessere sanitarie, di donne che esercitano o siano sospettate di esercitare la prostituzione, né obbligarle a presentarsi periodicamente nei loro uffici". Per il comando "tutto è fatto nel rispetto della legge. Non é un questionario, né una schedatura. E' un modulo per capire chi sono le prostitute, in che condizioni vivono, se pagano affitti regolari. I dati verranno girati all'Agenzia delle entrate per le verifiche fiscali". Con il consenso delle prostitute, sono stati fatti anche alcuni controlli nelle case, "spesso - sottolinea l'Arma - bugigattoli fatiscenti".
 

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