Prostituzione, arrestati due sfruttatori: pretendevano 'pedaggio' in cambio di un posto in strada
L'indagine della Squadra Mobile è partita i primi giorni di settembre, quando quattro prostitute hanno chiamato la polizia riferendo di essere state minacciate
La polizia ha arrestato in flagranza P.D.A. e M.G., due rumeni rispettivamente di 27 e 30 anni, per induzione e sfruttamento della prostituzione. L'indagine della Squadra Mobile è partita i primi giorni di settembre, quando quattro prostitute rumene, che esercitavano in via Marco Polo, hanno chiamato la polizia riferendo di essere state minacciate da alcuni uomini, a bordo di un'auto con targa bulgara, che pretendevano il pagamento di 100 euro (al giorno e a testa) per "occupare il marciapiede". La volante, giunta sul posto, ha raccolto le testimonianze e identificato anche una delle tre ragazze "alle dipendenze" degli estorsori, tutte giovani, dai 19 ai 25 anni.
INDAGINI DELLA MOBILE. La seconda sezione della Squadra Mobile che si occupa dello sfruttamento della prostituzione ha così dato il via a indagini con tecnica di strada, ovvero pedinamenti e appostamenti, venendo a conoscenza di un appartamento a Loiano dove sfruttatori e ragazze avevano affittato un alloggio, per non destare sospetti in città.
I due arrestati esercitavano un controllo totale sulle giovani alle quali pagavano sia cibo che affitto e che tenevano sotto pressione via telefono ogni ora, attraverso le chat whatsapp. Dall'esame dei tabulati telefonici, gli inquirenti sono risaliti agli sfruttatori e con l'ausilio di gps sulle auto sono giunti al risultato la notte tra il 17 e il 18 dicembre scorso, quando sono scattate le manette mentre accompagnavano le giovani donne in via Zanardi e in via Stalingrado.
Il giro d'affari, ancora in via di quantificazione, è di diverse migliaia di euro a settimana, che venivano inviate nel paese d'origine tramite Western Union. Per due arrestati e per un altro rumeno 23enne anche una denuncia per estorsione. M.G. ha alle spalle precedenti specifici e per furto e reati contro il patrimonio, è sotto processo proprio in questi giorni. Per P.D.A. solo un precedente per furto, compiuto sotto falso nome.
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