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Cronaca

Centro Sla, nuova protesta dei pazienti: "L'Ausl ci ascolti"

In programma venerdì 10 febbraio dalle 9.30 alle 12.30 davanti al padiglione principale dell'ospedale

Nuovo sit-in dei pazienti del centro Sla 'Il Bene' dell'ospedale Bellaria di Bologna. La protesta è in programma venerdì prossimo, 10 febbraio, dalle 9.30 alle 12.30 davanti al padiglione principale dell'ospedale.

Le associazioni AssiSM, AssiSLA, Aisa e Miastenia Insieme, già scese in piazza lo scorso 25 gennaio davanti alla Regione, continuano infatti a contestare la decisione dell'Ausl di Bologna di superare e riorganizzare il centro, a causa del pensionamento previsto a fine marzo del dottor Fabrizio Salvi, direttore del centro. E a nulla è valso l'incontro della settimana scorsa voluto dall'assessore regionale Raffaele Donini.

I pazienti infatti continuano a contestare la decisione dell'Ausl di Bologna di "chiudere di fatto il centro redistribuendo i pazienti ad altre unità operative. Un'eventualità che disperderebbe le esperienze e la conoscenza specifica di ognuno dei pazienti raccolte in questi anni- accusano le associazioni- i medici subentranti dovrebbero ricostruire tutto il percorso attraverso un iter che richiederebbe molto tempo, in patologie nelle quali la continuità delle cure è invece fondamentale. Contemporaneamente andrebbe chiusa e dispersa tutta l'attività di ricerca specialistica fatta dal dottor Salvi, vanificando le esperienze e le competenze raccolte in 20 anni". Inoltre, il centro ha operato finora "con un modello di cura a 360 gradi, valorizzando anche la dimensione sociale e familiare" del paziente.

Per questo le associazioni insistono a chiedere di trattenere in servizio il dottor Salvi per altri tre anni, affiancandogli "uno o più neurologi" che poi lo sostituiscano nella guida del centro. "Non è banale ricordare che le attrezzature del centro e la segreteria sono state pagate e date in uso gratuito al Bellaria dalle associazioni dei pazienti", rimarcano gli stessi rappresentanti dei malati. L'Ausl di Bologna però "non ha preso in considerazione nessuna delle richieste, presentate con anni di anticipo- attaccano ancora una volta le associazione- e ha trattato la questione come se si trattasse del cambio del medico di medicina generale".

La riunione convocata da Donini "non ha portato alcun risultato concreto- ribadiscono i pazienti- è stato diffuso un comunicato dai toni rassicuranti nei quali si parla della costituzione di un nuovo centro, che però al momento è solo sulla carta e non sarà pronto in tempi brevi. Viene annunciata l'assunzione di due nuovi neurologi, ma in realtà serviranno soltanto a sostituire altrettanti medici pensionati" e comunque "non disporranno delle esperienze e delle conoscenze relative ai singoli individui".

In ogni caso, "nessuno di loro è destinato a un reparto che si occupi di Sla e miastenia, dunque verranno penalizzate le persone affette da queste patologie". Senza contare che "circa 400 degli attuali pazienti de 'Il Bene' sono residenti fuori regione, dunque dovranno tornare alle regioni di provenienza, ma i centri d'eccellenza in Italia sono pochi e molti si troveranno abbandonati a se stessi". Infine, rimarcano le associazioni, "c'e anche una questione politica: pochi giorni fa il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità una risoluzione che si oppone alla chiusura del centro 'Il Bene'. Anche con questo l'Ausl di Bologna deve fare i conti", avvertono i pazienti. (Dire)

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