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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Affissioni, modifiche al regolamento: dal Comune NO alle pubblicità sessiste

Nei contratti della gestione di impianti pubblicitari, verrà inserita un'apposita clausola vincolante. Giannini: "Bologna finalmente libera da pubblicità sessiste, che offendono la dignità delle persone"

Era nell'aria. Ora arriva la delibera ufficiale, attraverso la quale il Comune  di  Bologna  dice  “NO” a immagini volgari, violente o sessiste nelle pubblicità affisse in città. E lo fa con una modifica al "Regolamento per  l'applicazione  dell'imposta  di  pubblicità e per l'effettuazione del servizio delle pubbliche affissioni", per "promuovere comportamenti corretti tra gli operatori del settore".

Nella  seduta  di lunedì 17 novembre il Consiglio comunale ha infatti approvato una delibera  grazie  alla quale, nei contratti aventi ad oggetto la gestione di impianti  pubblicitari, verrà inserita un'apposita clausola che impone al contraente di accettare -  e di far accettare agli inserzionisti pubblicitari che utilizzino  quell'impianto - il Codice di Autodisciplina Pubblicitaria e  i  principi  in esso espressi in materia di dignità delle persone; la sottoscrizione di  analoga  clausola sarà richiesta  ai committenti di una pubblica affissione.

Il   Codice   di  Autodisciplina  Pubblicitaria  impedisce il  ricorso  in pubblicità ad affermazioni o rappresentazioni di violenza fisica o morale o tali  che,  secondo  il  gusto  o  la  sensibilità dei consumatori, debbano ritenersi  indecenti,  volgari o ripugnanti. La pubblicità inoltre non deve offendere  le  convinzioni  morali, civili e religiose dei cittadini e deve rispettare  la  dignità  delle persone in tutte le sue forme ed espressioni evitando ogni forma di discriminazione, compresa quella di genere.

Soddisfatta   la   vicesindaco   Silvia  Giannini:  “Con  la  modifica  del Regolamento  abbiamo raggiunto un risultato molto importante: Bologna potrà essere  finalmente  libera da pubblicità sessiste, che offendono la dignità delle  persone. Ringrazio fin da ora gli operatori del settore che vorranno sottoscrivere  il  Codice  di  Autodisciplina  e  insieme  a noi promuovere comportamenti e messaggi eticamente e moralmente corretti”.

Pubblicità sessiste sui cartelloni: alcuni esempi discussi in Comune

Il  provvedimento  vuole promuovere anche in ambito locale l'autodisciplina pubblicitaria quale "strumento d'elezione per lo svolgimento di un'attività di  promozione  pubblicitaria libera e concorrenziale, ma allo stesso tempo rispettosa  della  sensibilità,  delle  convinzioni  e  della dignità delle persone".  La  sottoscrizione  consente  un intervento diretto dell'Istituto dell'Autodisciplina  Pubblicitaria  (IAP)  nella  gestione  di "segnalazioni relative  ad  esposizioni  pubblicitarie  lesive  dei  principi sanciti nel Codice  di  Autodisciplina, a copertura di un vuoto normativo alla luce del quale  ad oggi simili esposizioni pubblicitarie - se non abusive - non sono direttamente  contestabili dal Comune potendo tutt'al più diventare oggetto di denuncia se e in quanto integrino gli estremi di un reato".
L'Istituto  dell'Autodisciplina  Pubblicitaria,  di cui fanno parte su base volontaria  tutti  i grandi operatori del settore, opera in Italia dal 1996 con lo scopo di affermare una comunicazione commerciale sempre più "onesta, veritiera  e corretta". Questo avviene attraverso l'applicazione del Codice di  Autodisciplina della Comunicazione Commerciale, che tutti gli operatori si impegnano volontariamente a rispettare.

Nel  marzo 2014 ANCI e IAP hanno siglato un Protocollo d'Intesa per attuare forme  di  collaborazione  affinché  gli  operatori di pubblicità ed i loro utenti  adottino  modelli  di comunicazione commerciale che  non contengano immagini  o  rappresentazioni di violenza contro le donne o che incitino ad atti  di  violenza sulle donne, tutelino la dignità della donna, rispettino il  principio  delle  pari  opportunità  e diffondano valori positivi sulla figura   femminile,    siano  attenti  alla  rappresentazione  dei  generi, rispettosi dell'identità di uomini e donne,  coerenti  con  l'evoluzione  dei  ruoli nella società ed evitino il ricorso a stereotipi di genere.
Il  Comune di Bologna "condivide questi principi e con la delibera votata in Consiglio  comunale  si  impegna  a  rispettarli  e  farli rispettare dagli operatori  pubblicitari che utilizzino  impianti  di proprietà comunale o installati in città."

Alle  delibera  erano  allegati due ordini del giorno. Il primo, presentato dai  consiglieri  Ferri,  Lembi, Critelli (PD), Bugani, Piazza (M5S), Salsi (GrMisto),   invita   Sindaco   e   Giunta   a  promuovere  i  principi  di autodisciplina  della  comunicazione  commerciale  in materia di pubblicità discriminatoria   e   lesiva  della  dignità  della  persona.  Il  secondo, presentato  dai  consiglieri Salsi, Lembi, Melega, Ferri, Turci, Pieralisi, invita  il Sindaco e la Giunta ad aderire alla Carta di Milano, volta ad un maggior  rispetto  dell’uso  delle immagini dei bambini nella comunicazione mass mediale.

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