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Cronaca

Approvato il Piano Urbano della mobilità sostenibile: ecco la 'rivoluzione' metropolitana

Tutti i progetti strategici della mobilità.  Il PUMS bolognese è il primo approvato in Italia, a livello metropolitano

Spostamenti a piedi o in bici 

Il Pums prevede un biciplan metropolitano con 700 chilometri di nuove piste per oltre 150 milioni di euro di investimenti e una rete che consenta percorsi continui per la mobilità quotidiana oltre a un’importante rete cicloturistica (reti di cui, per la prima volta, vengono presentate le mappe).

Per favorire la mobilità pedonale si vuole poi: riorganizzare lo spazio stradale per migliorare la sicurezza, tutelare l’utenza scolastica (anche tramite Percorsi Sicuri Casa-Scuola e l’istituzione di isole scolastiche temporanee), istituire nuovi ambiti a fruizione pedonale privilegiata e nuove pedonalizzazioni. Si passa inoltre dal concetto di “zone 30” a quello di “Città 30”, con velocità massima a 30 km/h nella rete urbana (esclusi gli assi primari).

Mobilità sostenibile condivisa 

Nei diversi capitoli del Pums molte sono le strategie per arrivare a una mobilità sostenibile in uno spazio non più conteso ma condiviso. Già attive, e da estendere nei prossimi anni ai Comuni metropolitani, sono le forme di bike e car sharing. La diminuzione dell’auto privata a vantaggio di modalità sostenibili passerà anche da meccanismi premianti, come il “bonus mobilità sostenibile” ai cittadini virtuosi e che rinunciano all’auto.

Mezzi inquinanti 

Lo stop ai mezzi privati più inquinanti, già previsto dal Pair regionale, avverrà nei prossimi anni anche con l’ausilio delle nuove tecnologie. Nascerà un’Area Verde nel Comune di Bologna, con una prima attuazione in via sperimentale di regole di limitazione degli accessi alle auto sull’intero territorio del centro abitato. Per la ZTL Centro Storico di Bologna, si prevede la progressiva inibizione a tutti i veicoli non rispondenti alle norme PAIR negando il rilascio del contrassegno ai veicoli non ambientalmente sostenibili.

Per tutelare la salute dei cittadini Città metropolitana e Comune decidono dunque (con un congruo tempo di avviso agli automobilisti) di far rispettare i divieti per i veicoli più inquinanti, già stabiliti a livello regionale e di bacino padano, attraverso l’utilizzo di telecamere, come avviene nelle più moderne città europee.

Inoltre le flotte di bus, taxi, mezzi degli enti pubblici dovranno terminare la transizione verso l’elettrico: per questo dal 2020 i nuovi bus urbani saranno solo elettrici.

Infine si prevede lo stop alla costruzione di nuove strade metropolitane se non già inserite negli strumenti di pianificazione vigenti e la riqualificazione di quelle esistenti (con un investimento di 150 milioni di euro) con una particolare attenzione a evitare la “concorrenza” con le linee Sfm e a ridurre la congestione stradale.

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