Qualità della vita - classifica Sole 24 Ore. Bologna perde il primato, ma su salute e istuzione non ha rivali
Il capoluogo emiliano giù in picchiata: dal primo posto del 2020 al sesto nella classifica 2021
Qualità della vita - classifica Sole 24 Ore, Bologna perde il primato e cade giù in picchiata, scivolando di diverse posizioni. Dal primo posto guadagnato nel 2020, infatti, la città turrita piomba al sesto per l'anno 2021.
Le città dove si vive meglio? Secono quanto rilevato dal Sole 24 ore al top si piazza Trieste, seguita da Milano, Trento, Aosta e Bolzano. Diverso il trend rilevato invece qualche mese fa da Italia Oggi e Università La Sapienza, in collaborazione con Cattolica assicurazioni, secondo cui il capoluogo emiliano appena fuori dal podio, era in concreta risalita rispetto all'anno precedente. Le Due Torri erano in fatti balzate dalla 27esima posizione del 2020 alla quarta del 2021, appena dietro Bolzano e di poco avanti a Milano.
Classifica Sole 24 ore 2021. Bologna top su salute e istuzione
Se la città felsinea quest'anno perde quota sotto la voce della qualità della vita, guida invece la classifica altrove. L'indagine del Sole 24 ore infatti si allarga e tocca sei categorie: "Ricchezza e consumi" (qui il primato lo conquista Milano), poi "Affari e lavoro" (qui il primato lo conquista Milano), "Ambiente e servizi"(qui il primato lo conquista Oristano), "Giustizia e sicurezza"(qui il primato lo conquista Pordenone) e "Cultura e tempo libero" (qui il primato lo conquista Trieste). Infine troviamo la voce "Demografia, società e salute", ovvero dove sono presenti le migliori condizioni di vita e salute della popolazione e i più alti livelli di istruzione. E in questo Bologna sbaraglia la concorrenza, piazzandosi al primo posto (maglia nera ad Alessandria che troviamo all'ultimo posto )
Classifica dello scorso anno, sicurezza nota dolente: fu polemica
La provincia di Bologna nel 2020 benché fosse prima in Italia per qualità della vita, era agli ultimi posti in sicurezza "nella parte bassa della graduatoria nazionale per denunce di furti, estorsioni, frodi, violenze sessuali, comune denominatore di molte città universitarie con un’alta presenza di fuorisede (e l’Alma Mater ha quasi 90mila studenti iscritti)".
Questa considerazione del 'Sole 24 ore' aveva suscitato sotto le Due torri un coro di indignazione. A sollevare per primo il tema è Italo Pomes, rappresentante di Sinistra universitaria nel Senato accademico dell'Alma Mater di Bologna, sui social network.
"Ancora una volta gli studenti vengono visti come portatori di sporcizia e insicurezza- critica Pomes- quello che si diceva negli anni '50 dei migranti del sud Italia, oggi lo si dice verso i fuorisede. Erano infondate le accuse allora, sono infondate le accuse adesso. Come i nostri nonni andavano al nord per lavorare e costruirsi un futuro portando soldi e ricchezza nelle città nuove, così oggi tanti fuorisede decidono di lasciare la propria terra per costruirsi un futuro portando soldi, ricchezze umane, economiche e culturali nelle Città nuove".
Il rappresentante di Sinistra universitaria lancia quindi un appello. "A fronte di queste dichiarazioni mi aspetterei almeno una presa di posizione forte da parte della governance dell'Alma Mater e dalla politica locale- manda a dire Pomes- i fuorisede vanno considerati un valore aggiunto e queste frasi, soprattutto se riportate da autorevoli testate nazionali, non fanno che peggiorare l'opinione che molti hanno di noi".