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Cronaca Navile / Via Ferrarese

Omicidio autofficina Orsi: l'assassino si è costituito

Un meccanico di 72 anni morto per difendere la sua officina: l'uomo che lo ha investito mortalmente è stato identificato dalla Polizia e si è poi costituito

Ha un nome e un volto il giovane che ieri ha ucciso Quinto Orsi, meccanico di 72 anni, investendolo con una vettura rubata dalla autofficina del figlio in via Ferrarese, alla periferia di Bologna (guarda il VIDEO). Si tratta un rom di una famiglia già nota agli investigatori, stanziale a Bologna: ha solo 19 anni e dopo essere stato braccato dalla Polizia, si è consegnato alle Forze dell'Ordine accompagnato da un legale.

Il giovane, che è stato riconosciuto dal figlio della vittima, si è costituito dopo una sorta di 'trattativa' con le forze dell'ordine, cominciata nel pomeriggio e finita nella tarda serata di ieri, quando si è presentato in questura con l'avvocato Gianluigi Cristofori. Sarebbe stato il legale, su richiesta della famiglia del giovane, a contattare gli inquirenti - che avevano comunque già individuato la zona dove si trovava - manifestando l'intenzione di consegnarsi. Poi però il giovane, che era atteso nel pomeriggio, ha tergiversato, e si è presentato solo ieri sera.

Ha ammesso di aver investito il meccanico, ma si è difeso dicendo di averlo travolto involontariamente, parlando quindi di una disgrazia e puntando su un possibile omicidio colposo. La Procura ha mantenuto inalterata la propria posizione con la contestazione dell'omicidio volontario con dolo eventuale. Lo spazio di manovra nel piazzale davanti all'officina era, infatti, talmente angusto e la manovra stessa talmente repentina e spericolata, che si ritiene che chi guidava l'auto abbia accettato consciamente il rischio di uccidere. "Un sincero grazie alle forze dell'ordine che hanno lavorato con il massimo impegno e in strettissima collaborazione con il pm Ronchi", ha detto il procuratore aggiunto e portavoce della Procura di Bologna, Valter Giovannini.

GRANDE RISULTATO PER LA QUESTURA DI BOLOGNA. "Un messaggio rassicurante per la città". Lo ha detto il questore Vincenzo Stingone. "E' il segno - ha commentato in conferenza stampa - che quando ci sono la professionalità, l'impegno, la passione e la sinergia da parte delle forze dell'ordine, i cittadini possono sentirsi rassicurati". Il questore ha espresso anche un duplice sentimento: "Da un lato una grande tristezza per l'esito della vicenda, un fatto drammatico. Rivolgiamo un pensiero davvero affettuoso alla famiglia della vittima, in particolare al figlio che ha assistito a questo tragico avvenimento". Dall'altro, Stingone ha rivolto "un plauso" agli uomini della squadra Mobile guidata da Pietro Morelli, che ha condotto le indagini coordinate "puntualmente fin dal primo momento" dal pm Beatrice Ronchi. "E' questa la polizia che amo: poche parole e molti fatti". Il questore ha anche sottolineato "la grande sinergia che dall'inizio è scattata con il nucleo investigativo dei carabinieri e la polizia municipale. Tutti hanno dato l'anima nelle ricerche".

L'INVITO A COSTITUIRSI DA PARTE DEL PROCURATORE. Il Procuratore aggiunto Valter Giovannini quest'oggi gli aveva lanciato un appello: "Ferma l'assoluta gravità del gesto - aveva detto il magistrato in mattinata - invitiamo l'autore, che comunque prima o poi sarà arrestato, a presentarsi alle forze dell'ordine poiché, al fine di ricostruire la dinamica del fatto, è indispensabile conoscere anche la sua versione". Il Pm Beatrice Ronchi ha scritto nel fascicolo l'accusa di cui dovrà rispondere il rom: tentata rapina e omicidio aggravato. Il fatto intanto ha riportato fortemente alla ribalta il problema sicurezza tra artigiani e commercianti.

LA LEGA DI BERNARDINI METTE UNA TAGLIA. La Lega Nord, addirittura, prima dell'arresto aveva proposto di mettere dei soldi a disposizione della sua cattura e ora si scopre che è stato proprio un rom, a pochi giorni dalle polemiche legate alle ronde all'ospedale maggiore. "Mettiamo una taglia sull'omicida di via Ferrarese!", aveva scritto su Facebook il capogruppo in Comune a Bologna e candidato per la Lega Nord Manes Bernardini: "Forza, coraggio: richiamano sempre l'America come esempio... bene, facciamolo anche in questo caso!".

NO ALLE TAGLIE DI MEROLA, ALLARME SICUREZZA PER ASCOM E CNA. "Non c'é bisogno di taglie, non c'é bisogno di tornare al Medio Evo, non c'é bisogno di offendere le forze dell'ordine", aveva replicato il sindaco Virginio Merola. Il presidente di Confcommercio-Ascom di Bologna Enrico Postacchini, sempre prima dell'arresto, aveva spiegato che "non é un problema di forze dell'ordine alle quali va la nostra solidarietà e che hanno investigatori che tutti i gironi svolgono con abnegazione il loro compito. E' un tema invece di volontà politica e istituzionale". " "Da tempo - aveva aggiunto Postacchini - la nostra Associazione sottolinea come la città ed anche il territorio provinciale siano profondamente cambiati. I nostri associati ci inviano segnalazioni allarmate e si sentono insicuri nello svolgimento delle loro attività, fuori e dentro l'azienda. Ma chiunque di noi guardi con occhi obiettivi la nostra Bologna si rende conto di quanto la situazione sia degenerata e non più sotto controllo".

Anche la Cna, la confederazione degli artigiani, con il segretario di Bologna Massimo Ferrante aveva lanciato l'allarme sicurezza: "La sensazione di insicurezza sta aumentando nella nostra città. Cna non vuole lanciare polemiche e accuse, ma occorre che vengano messe in campo tutte le iniziative idonee a frenare questo degrado. Per questo chiediamo al Sindaco e alla Presidente della Provincia di Bologna che si facciano promotori con le Autorità competenti, le categorie economiche e sindacali di un'iniziativa per individuare gli strumenti opportuni ad aumentare il senso di sicurezza di cittadini e imprenditori".

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