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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Ragazze denunciarono abusi, il gip: "Indagare gli agenti per falso"

Il giudice non ha accolto la richiesta di archiviazione del pm. Il caso risale al novembre 2020

Iscrivere nel registro degli indagati per falso i due poliziotti intervenuti e svolgere una serie di indagini e verifiche entro due mesi. Lo dispone il gip di Bologna Roberta Malavasi ordinando di proseguire gli accertamenti sulla denuncia per violenza sessuale, tortura e lesioni presentata da una giovane cubana, controllata e portata in Questura insieme alla sorella, nel novembre del 2020. Come riporta l'Ansa, per il gip, che non ha accolto la richiesta di archiviazione del pm, va sentita anche la donna che, persona offesa di violenza sessuale e secondo il codice rosso, doveva essere ascoltata entro tre giorni dall'iscrizione della notizia di reato. Il fascicolo, rimasto sin qui contro ignoti, era nato dalla querela sui fatti del 5 novembre 2020, avvenuti negli uffici della Questura. Il pm Luca Venturi ne aveva chiesto l'archiviazione ma la donna, attraverso l'avvocato Fabio Anselmo, aveva fatto opposizione e ora il gip, dopo l'udienza del 13 aprile, si è pronunciato. Attualmente è in corso invece un processo, sempre a Bologna, che vede le due donne imputate per resistenza a pubblico ufficiale ai danni dei due agenti, sempre per quanto successo quel giorno. Il gip sottolinea, nell'ordinanza con cui dispone l'iscrizione, "per la più ampia esplicazione del loro diritto di difesa", dei due poliziotti per falsità commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico in relazione al contenuto degli atti a loro firma, alcuni punti su cui è necessario approfondire ulteriormente la vicenda, rilevando incongruenze e anomalie negli atti compilati.

Le richieste del gip

La giovane, che venne fermata in strada insieme alla sorella e quindi portata negli uffici, aveva dichiarato nella querela di aver perso i sensi dopo aver ricevuto un calcio in faccia mentre era ammanettata negli uffici e poi di aver subito l'abuso, mentre gli agenti avrebbero riferito che era stata lei a denudarsi e che le due erano ubriache. Il giudice chiede di sentire diversi testimoni (le persone presenti al momento del controllo in strada, gli equipaggi del 118, i medici del pronto soccorso) oltre che di acquisire documentazione amministrativa e le registrazioni del sistema di videosorveglianza della Questura e delle Volanti. In particolare occorre verificare tra l'altro quale fu il comportamento della donna al momento del controllo, quali le sue condizioni nel primo intervento del 118, cosa ha riferito al personale sanitario, in che condizioni sia arrivata al pronto soccorso, quante operanti di sesso femminile fossero presenti in Questura quella sera (un punto su cui le versioni discordano), e chi fece la telefonata al 118. L'annotazione principale dei due agenti, secondo il giudice, appare in palese contrasto con le evidenze istruttorie quando si legge che il 118 fu chiamato la prima volta per lo stato di agitazione delle due donne e per un gesto di una delle due (che si sarebbe denudata), mentre dalle registrazioni della centrale operativa risulta che l'emergenza sanitaria era dovuta allo svenimento delle due donne: uno stato di incoscienza di cui non c'è traccia nell'annotazione di servizio. Altre anomalie riguardano gli orari dei verbali, sottoscritti mentre uno dei due poliziotti era ancora in ospedale. 

L'avvocato: "Ignorato il codice rosso, mi amareggia"

"Ciò che mi amareggia è il fatto che la Procura di Bologna abbia ignorato la legge sul codice rosso come rileva giustamente il giudice. Non entro del merito, ma mi chiedo come mai. Se centrino il colore o la nazionalità delle donne coinvolte od il fatto che ad essere denunciati fossero operatori delle forze dell'ordine". Lo dice all'Ansa l'avvocato Fabio Anselmo, difensore della giovane donna cubana che ha denunciato il comportamento di due poliziotti della Questura di Bologna. "Le dovute indagini - continua il legale - avrebbero dovuto fugare ogni dubbio in un senso o nell'altro. Ora tutti sono vittime dei dubbi che hanno lasciato irrisolti. Mi chiedo: ma se ad essere coinvolte fossero state due ragazze americane sarebbe comunque andata così?". 

L'interrogazione parlamentare di Verdi e Sinistra

Sulla vicenda c'è anche un'interrogazione parlamentare del gruppo Verdi e Sinistra rivolta ai ministri Matteo Piantedosi (Interni), Carlo Nordio (Giustizia) e Orazio Schillaci (Salute). "Indipendentemente dall'accertamento di eventuali reati, sui quali si esprimerà l'autorità giudiziaria rispetto ai procedimenti in corso, è necessario - si legge nell'interrogazione - che i ministri si attivino affinché venga fatta massima chiarezza sulla vicenda, verificando l'esistenza di eventuali irregolarità, omissioni, possibili violazioni di legge, regolamenti o circolari e la sussistenza di eventuali profili di responsabilità disciplinare". "Vogliamo sapere - conclude l'Alleanza Verdi Sinistra - quali provvedimenti urgenti i ministri intendano adottare per far luce sulla vicenda e per verificare l'esistenza di eventuali irregolarità, omissioni, violazioni di legge, regolamenti o circolari e correlate responsabilità disciplinari, con particolare riguardo alla eventuale mancata attivazione da parte dei soggetti competenti delle procedure previste dal Codice rosso in caso di sospetta violenza sessuale".

Il Siulp: "Emergerà l'estraneità degli agenti"

A intervenire è anche il Siulp (Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia) di Bologna. "Conosciamo il livello di professionalità ed il rispetto per l'istituzione che rappresentiamo e che è solidamente ancorato nella Questura di Bologna ed in particolare nelle colleghe ed i colleghi dell'Upgsp", dichiara il segretario cittadino Amedeo Landino. "Ancor di più in questa direzione è sempre stato assicurata la massima salvaguardia delle persone che entrano nei nostri uffici per i più svariati motivi. Ecco perché siamo certi e fiduciosi che le indagini potranno chiarire ogni dettaglio della vicenda facendo emergere l'estraneità dei nostri colleghi da qualsivoglia accusa", conclude il segretario del Siulp di Bologna. 

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