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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Minerbio / Via Ronchi Inferiore

Minerbio, rapina da un milione di euro alla Sofarma: 3 nuovi arresti

Le farmaceutiche nel mirino della banda, formata da esperti, con precedenti per associazione di tipo mafioso. Agivano in tutta Italia usando espedienti arguti per far perdere le loro tracce

Tre nuovi arresti per la rapina alla “Sofarma Morra S.p.A.” di Minerbio, avvenuta lo scorso gennaio 2011 (GUARDA IL VIDEO). In manette sono finiti Rosario Mancino, 58enne di Aci Catena, Francesco Carbonaro, 58enne di Nicolosi e Stellario Fileti, 45enne di Aci Catena: tutti con precedenti per associazione di tipo maioso ed sperti di 'colpi' a danno di ditte farmaceutiche. Il fermo è avvenuto alle prime luci dell’alba di martedì scorso, a Catania, ad opera dei Carabinieri di Bologna col supporto dei militari del Comando Provinciale catanese. I capi di imputazione attribuiti sono di tentata rapina pluriaggravata in concorso.

LA RAPINA. Lo scorso gennaio 2011, intorno alle 20, sette individui armati di pistola e con mani e volto coperto, fecero irruzione all’interno della ditta e - dopo aver immobilizzato otto dipendenti - accantonarono numerosi bancali di farmaci (del valore commerciale di oltre un milione di euro) con il proposito di caricarli su un automezzo. Il loro progetto criminoso venne però vanificato dal sistema d’allarme, che consentì il tempestivo intervento di una pattuglia, che riuscì a trarre in arresto, dopo un inseguimento per i campi, un componente della banda. Gli altri complici, invece, riuscirono a fuggire.
Da qui presero il via le indagini, che nel corso dei mesi hanno consentito di identificare gli altri componenti della banda. Ad incastrarli sono stati soprattutto le attività tecniche sviluppate ed i risultati dei rilievi operati sul luogo del delitto dal personale specializzato della Sezione Investigazioni Scientifiche (S.I.S.) del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Bologna.

E’ stato così delineato il modus operandi della banda e gli stratagemmi utilizzati per sviare  indagini delle forze polizia: le utenze telefoniche utilizzate - spesso intestate a identità fittizie (cittadini extracomunitari) - hanno reso estremamente complesso risalire ai reali utilizzatori, ma gli sviluppi investigativi hanno comunque consentito di accertare l’identità dei reali utilizzatori e la loro complicità  e partecipazione al delitto.

E’ stato infatti riscontrato che i malviventi si sono mossi sul territorio nazionale evitando spostamenti diretti fra la Sicilia e la zona in cui hanno tentato il colpo, utilizzando diversi mezzi di trasporto, anche pubblici: nello specifico si sono spostati in auto in Puglia (nella zona del foggiano), per poi proseguire in autobus fino a Napoli e poi in treno a Catania. Tragitto similare hanno compiuto nei giorni precedenti alla rapina, muovendosi dalla Sicilia a Minerbio facendo tappa intermedia nella provincia di Bari per poi risalire verso Bologna dall’autostrada “Adriatica”.

I tre malviventi, che annoverano vari precedenti di polizia e giudiziari anche per associazione di tipo mafioso (uno di loro è ritenuto contiguo alla famiglia mafiosa “LAUDANI” operante nel circondario catanese), sono stati così catturati presso le loro abitazioni ed associati presso la Casa Circondariale di Catania, dove rimarranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mandante.

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