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Cronaca Via dell'Arcoveggio

Arcoveggio, 77enne sedotto e rapinato: avvenente 'esca' in arresto insieme ai complici

Una bella signora ha dato appuntamento all'anziano, attirandolo in un'imboscata: portato in una zona defilata, l'uomo è stato aggredito e derubato da 2 stranieri. Dopo serrate indagini tre sono finiti alla sbarra

Un'avvenente bionda ha sedotto un anziano, fungendo da 'esca' la donna ha attirato la sua preda in un luogo appartato. Qui il malcapitato è stato aggredito e derubato. Dopo serrate indagini in sono finite in manette tre persone ritenute responsabili della rapina con raggiro consumata lo scorso agosto in zona Arcoveggio.

I fermi sono stati disposti l'altro giorno, al termine di un’indagine scaturita da una denuncia, presentata il 6 agosto 2013 da un pensionato di 77 anni residente a Bologna. Il provvedimento, emesso dalla dott.ssa Rita Chierici, GIP presso il Tribunale di Bologna, scaturisce dalla richiesta avanzata dalla dott.ssa Beatrice Ronchi, Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Bologna che ha concordato con le risultanze investigative prodotte dai Carabinieri.

Gli accertamenti hanno permesso di appurare che la rapina denunciata dal 77enne costituiva l’epilogo di una vicenda più articolata. L’uomo, infatti, riferiva di essere un frequentatore abituale di un bar in via Andrea Costa, il cui titolare, qualche giorno prima, gli aveva consegnato un biglietto con su scritto il nome di una tale “Michela” ed il relativo numero di telefono, dato personalmente all’esercente dalla donna con preghiera di recapitarlo espressamente al 77enne. L’anziano, in base alla descrizione della donna fornitagli dal gestore bar e dal nome riportato sul biglietto, aveva intuito che poteva trattarsi di una sua vecchia conoscenza, ex compagna di un suo amico. Incuriosito per l’inconsueto approccio, l’anziano aveva telefonato alla donna con la quale si era dato appuntamento in serata presso la Fontana del Nettuno.

La donna si era presentata ma in ritardo, giustificandosi di avere già cenato e dicendo che avrebbe gradito trascorrere la serata in un posto più tranquillo, proponendo di andare in un locale in zona Arcoveggio, e magari più tardi presso la sua abitazione, nelle vicinanze, per un caffè. Probabilmente attratto dalla donna, il 77enne l'aveva seguita e con il bus 11 da via Indipendenza erano giunti in un posto dove però c’erano soltanto un ponte autostradale e le antenne di TV locali. Michela a quel punto si era giustificata dicendo di aver sbagliato fermata e proponendo di camminare un po’. Nel frattempo aveva intrattenuto alcune conversazioni telefoniche con quella che diceva essere sua nipote, quando invece, si verificherà in seguito, il numero telefonico chiamato non era altro che quello del suo compagno.

Mentre la donna era riuscita a distrarre il 77enne, all’improvviso erano giunti due soggetti, entrambi con accento straniero, che, dopo aver immobilizzato a terra soltanto l’anziano e minacciando di tagliargli la gola, lo avevano rapinato del portafogli, contenente i documenti e 320 euro in contanti, di due telefoni cellulari e di un anello in oro del valore di circa 500 euro. Nella circostanza, la donna oltre a non essere aggredita, non aveva fatto nulla per opporsi, e si limitava esclusivamente a colloquiare con i rapinatori pregandoli di lasciare libera la bocca dell’anziano per farlo respirare e invitandoli a prendere i suoi gioielli ma a non farle male.

A rapina conclusa, la donna, cui non era stato sottratto nulla, invece di chiamare i soccorsi con il suo telefono cellulare,  come richiesto esplicitamente dal malcapitato, aveva telefonato a una sua nipote per farsi venire a prendere, ma quest’ultima, impossibilitata a guidare perché senza patente, era giunta in compagnia di un’altra donna. Tutte insieme avevano fatto accomodare l’anziano in auto e dopo averlo rincuorato per la brutta avventura lo avevano accompagnato a casa con la promessa, poi non mantenuta, che l’indomani sarebbero tornate per portarlo a sporgere denuncia.

Attraverso il racconto della vittima, riscontrato e avvalorato dai tabulati telefonici e dalla testimonianza del gestore del bar che confermava di avere svolto ignaramente il ruolo di “ambasciatore” per conto di una donna attraente dai capelli biondi, gli investigatori dell’Arma sono riusciti a individuare tre dei cinque malviventi che avrebbero così rapinato con raggiro il 77enne. Nei guai sono finiti la stessa MICHELA, 44enne residente a Bologna, sua nipote, una  31enne residente a Granarolo dell’Emilia, e A. M. un 26enne residente a Bologna, convivente della signora Michela. Sono risultati tutti gravati da precedenti di polizia, in particolare, lil 26enne è indagato per una rapina in abitazione ai danni di un anziano, commessa il 19 agosto 2013 in concorso con il figlio della compagna. Per l’occasione lo scorso gennaio, il GIP del Tribunale di Bologna ha emesso nei confronti dei due soggetti l’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere.

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