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Cronaca San Pietro in Casale / Piazza Martiri della Liberazione

Rapina all'Emilbanca di S.Pietro in Casale: due arresti, fondamentale un testimone

I Carabinieri hanno lavorato al caso dalla mattinata di ieri, quando è avvenuta la rapina e le indagini hanno portato all'arresto di due dei tre malviventi, che si trovano ora alla Dozza

I Carabinieri di San Giovanni in Persiceto e della Stazione di San Pietro in Casale hanno arrestato un 36enne nato a San Giovanni Rotondo, residente a Cerignola, e un 38enne nato a Cerignola, residente a Calderara di Reno, entrambi con precedenti di polizia, ritenuti responsabili in concorso della rapina perpetrata alle ore 11:50 di ieri, in danno della filiale “Emilbanca”, situata in Piazza dei Martiri a San Pietro in Casale.

HANNO SFONDATO LA VETRINA E HANNO FATTO INCURSIONE A VOLTO COPERTO. Il colpo è stato eseguito da tre malviventi, sfondando una vetrina dell’istituto di credito con una Fiat Stilo (in retromarcia) per facilitare l’ingresso e sfruttare il fattore sorpresa nei confronti di chi si trovava dentro: il direttore, cinque impiegati e cinque clienti. Sfondata la vetrina al terzo tentativo, due malfattori non armati e a volto coperto sono scesi dalla vettura e si sono introdotti negli uffici.

PANICO FRA I DIPENDENTI E I CLIENTI DELLA BANCA. Fortunatamente non ci sono stati feriti ma il fragore dei vetri infranti ha scatenato il panico tra i presenti. In meno di 30 secondi i due malviventi sono tornati a bordo della Fiat Stilo, pronta per la fuga, con un bottino di 4.800 euro. L’autista è partito a tutta velocità per fermarsi alcuni chilometri dopo in una rotonda in via San Benedetto, dove tutti e tre gli occupanti sono scesi velocemente dalla Fiat Stilo e sono saliti a bordo di un Renault Kangoo di colore bianco, ripartendo poi rapidamente in direzione di Pieve di Cento. 

FONDAMENTALE IL CONTRIBUTO DI UN TESTIMONE. Questa manovra anomala ha attirato l’attenzione di un passante che si è annotato il numero di targa e lo ha fornito alla Centrale Operativa dei Carabinieri, chiamando il 112. Gli accertamenti sulla targa hanno consentito agli investigatori di risalire all’intestatario del Renault Kangoo, il 38enne residente a Calderara di Reno e hanno organizzato un controllo presso l’abitazione di residenza, effettuando una prudente ricognizione attorno all’abitazione. La Renault Kangoo era parcheggiata lungo la strada e gli agenti hanno osservato la scena in abiti civili. 

L'APPOSTAMENTO E POI LA PERQUISIZIONE IN CASA. Quando hanno visto il 38enne uscire di casa in compagnia del 36enne ed avvicinarsi al veicolo, i militari li hanno bloccati immediatamente. Dalla perquisizione all’interno dell’appartamento sono emersi gli indumenti utilizzati per commettere la rapina, 2.290 euro in contanti, di cui 870 euro all’interno di una valigia in uso al 36enne e 1.420 euro dentro a un marsupio contenente la carta di identità del 38enne, oltre a parrucche e cappelli, alcune paia di guanti, numerosi cutter e alcuni walkie talkie.

IN DUE ALLA DOZZA, SI INDAGA SUL TERZO SOGGETTO. Della frenetica dinamica è stato informato il Sostituto di turno della Procura della Repubblica di Bologna, il Dottor Di Giorgio, i due sono stati immediatamente arrestati e, al termine degli accertamenti, tradotti nel carcere della Dozza. Il 36enne era anche ricercato per l’esecuzione di un provvedimento di carcerazione di 1 anno e 9 mesi di reclusione, conseguente a una condanna per rapina aggravata, emesso dalla Corte d’Appello dell’Aquila.

Con il coordinamento della Procura della Repubblica di Bologna proseguono gli accertamenti investigativi per la ricostruzione dell’organizzazione della rapina e così, naturalmente, risalire all’identità del terzo membro della banda, oltre che accertare eventuali responsabilità del proprietario della Fiat Stilo, non risultata denunciata quale oggetto di furto e intestata a un 44enne di Lecce, gravato da precedenti di polizia.

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