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Cronaca

Sembrava una rapina, Nicu invece è morto per un pestaggio: due arresti

Ieri i fermi della Squadra Mobile. I due sono accusati ora di omicidio volontario pluriaggravato

Era stato aggredito il 6 ottobre in via della Beverara, dopo una lite. Mentre si dirigeva verso la fermata del bus, qualcuno lo aveva aggredito alle spalle. Poi il ricovero all'ospedale Maggiore e il decesso dopo 40 giorni di agonia.

Ieri, la Squadra Mobile, ha eseguito un fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica nei confronti di due pluripregiudicati, un albanese A.I. di 49 anni e un salernitatno L. C. M. di 32, ritenuti i responsabili dell’omicidio del cittadino rumeno Nicu Chirila di 55 anni. L'accusa è di omicidio volontario pluriaggravato. 

Gli investigatori della Squadra Mobile, coordinati dal PM Emanuela Cavallo, dopo le prime indagini degli agenti del commissariato Bolognina, hanno iniziato a ricostruire le ore che hanno preceduto il ricovero dell’uomo arrivando, dopo aver sentito vari testimoni, a individuare i presunti colpevoli. 

Pestaggio fino alla morte in via della Beverara|VIDEO

Cosa è accaduto

Erano le 18 circa del 6 ottobre: Chirilà si trovava all'interno del bar Gil di via della Beverara, quando ha assistito a una discussione tra e due suoi conoscenti marocchini e L. C. M. -una accesa discussione pare legata alla gestione di un locale- così è intervenuto, ma è stato allontanato. Chirilà però estrae un cutter e ingaggia una collutazione con il salernitano, qualche taglio agli abiti, ma ha la peggio, così cade a terra e viene soccorso da alcuni presenti, quando però cerca di allontanarsi, viene raggiunto dai due arrestati e viene pestato, mentre si dirige verso la fermata del bus. 

Le indagini

Sia i marocchini coinvolti nella discussioni che altri clienti del bar sono sentiti come testimoni e hanno confermato le ricostruzioni degli inquirenti. Quando gli agenti della Squadra Mobile hanno fatto scattato scattare il blitz, l'albanese stava cercando di fuggire in Germania: nella sua abitazione, cinturata dalla Polizia, sono stati rinvenuti documenti falsi, mentre a casa del salernitano sono stati trovati il cutter utilizzato da Chirilà e gli abiti tagliuzzati. Entrambi gli arrestati sono gravati da precedenti per reati contro il patrimonio, lesioni ed estorsione. 

Nicu Chirila era incensurato, faceva il metalmeccanico ed era in Italia dal 15 anni.

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