Rapinatore seriale al palo: era l'incubo dei 'Compro oro' della città
I negozi di compravendita preziosi e gli istituti bancari, obiettivi privilegiati dal malvivente: tre colpi a segno, uno dietro l'altro, in due giorni. Ad incastrarlo le telecamere di sicurezza durante il suo ultimo blitz
I 'Compro oro' - negozi di compravendita preziosi - e le banche, erano gli obiettivi privilegiati da un rapinatore seriale, finito in manette dopo l'ennesima rapina in città. Tre i 'colpi' messi a segno dal malvivente, uno dietro l'altro, nel giro di due giorni, solo all'inizio del mese in corso.
L'azione criminosa ha trovato fine grazie all'intervento della Squadra Mobile della Questura di Bologna, che a conclusione di una indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha eseguito il fermo di indiziato di delitto nei confronti del soggetto, che - riferiscono dalla Questura "è gravemente indiziato di essere l’autore di una rapina in danno di una agenzia bancaria e di due rapine ai danni di “compro oro”, reati commessi nei primi giorni del mese di giugno a Bologna".
3 RAPINE IN 2 GIORNI. Ad incastrare l'autore, quarantenne di Bondeno, nel ferrarese, l'occhio indiscreto delle telecamere di sorveglianza della Banca di Bologna di via Bellaria, presa di mira dall'uomo il 4 giugno. L'uomo è entrato a volto scoperto nell'agenzia e ha minacciato uno dei cassieri con una pistola, ma le casse temporizzate lo hanno costretto ad accontentarsi di poche centinaia di euro. Poco più tardi, secondo la ricostruzione della Questura, lo stesso bandito ha assaltato un negozio di compro-oro nella stessa via Bellaria, dove ha trafugato alcuni gioielli. Un paio di giorni dopo c'é stata la terza rapina, in un altro compro-oro a Porta Mascarella. Qui il malvivente, dopo avere minacciato il negoziante con la pistola, forse un'arma giocattolo che non è stata recuperata, lo ha trascinato a forza nell'esercizio, riuscendo a portare via un migliaio di euro e alcuni monili. La polizia, che già conosceva il reo per altre rapine compiute fra il 2005 e il 2007, lo ha rapidamente identificato. Per catturarlo gli investigatori hanno però dovuto seguire le tracce del suo telefono cellulare e aspettare che andasse a Bondeno, a trovare la madre, dove l'uomo è stato bloccato il 13 giugno.
