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Cronaca

Rapporto Antimafia, a Bologna 'ndrangheta e camorra: "Infiltrazioni nell’economia legale e Pubblica Amministrazione"

Un quadro criminale che "conferma il consolidarsi della strategia di infiltrazione" anche di consorterie criminali di origine straniera. La relazione della Direzione Investigativa Antimafia sulla criminalità organizzata a Bologna e in Emilia-Romagna

Un quadro criminale in Emilia Romagna che "conferma il consolidarsi della strategia di infiltrazione nell’economia legale e nei gangli della Pubblica Amministrazione da parte delle organizzazioni mafiose". E' quanto si legge sulla Relazione semestrale della DIA - Direzione Investigativa Antimafia - presentata dal Ministro dell’Interno e relativa ai fenomeni di criminalità organizzata di tipo mafioso del primo semestre del 2022.

 La 'radiografia' delle ecomafie a Bologna e in Regione

La 'ndragneta in provincia di Bologna

Si confermerebbe, secondo la DIA, la presenza di soggetti collegati alla criminalità organizzata calabrese, in particolar modo alla cosca Grande Aracri presente anche in altre province (Reggio Emilia) e a quello dei Moleè-Piromalli di Gioia Tauro (RC).

  • Il 7 ottobre 2021 la Corte di Cassazione ha confermato, rendendolo esecutivo, il decreto di confisca emesso dalla Corte di Appello di Bologna nel febbraio 2019 di un patrimonio del valore di circa 10 milioni di euro riconducibile a soggetti contigui alla famiglia di ‘ndrangheta Renani Coscia di Isola di Capo Rizzuto (KR), comprendente 9 imprese di trasporti e turistiche, 6 immobili, 28 veicoli e 21 rapporti finanziari. La confisca ha interessato beni situati nelle province di Catanzaro, Crotone, Cosenza, Modena, Reggio Emilia e Bologna, riconducibili a soggetti condannati nel 2016 per trasferimento fraudolento di valori e riciclaggio. Le indagini si erano concentrate su una famiglia, legata alla citata cosca calabrese, originaria della provincia di Crotone ma da anni presente in Emilia Romagna e in particolare a San Giovanni in Persiceto e Sant’Agata Bolognese.

La camorra in provincia di Bologna

Soggetti dei clan camorristici, fazione Zagaria e cartello dei Casalesi, sono risultati operativi nel riciclaggio e nei settori illeciti delle truffe ai danni di società assicurative, dell’esercizio abusivo del credito e dell’intestazione fittizia di beni.

Narcotraffico

Il traffico degli stupefacenti rimane un'importante fonte di finanziamento per le mafie, come dimostrano anche le diverse operazioni a Bologna e in Emilia-Romagna: 

  • Il 12 gennaio 2022 la Polizia di Stato di Bologna ha dato esecuzione ad un provvedimento cautelare personale a carico di 21 persone per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, nonché di riciclaggio ed è stata altresì posta sotto sequestro preventivo una tabaccheria ritenuta il reinvestimento dei proventi illeciti. L’indagine, avviata nel 2018, ha coinvolto complessivamente 29 persone e trae origine dal monitoraggio di 2 soggetti di origine campana dimoranti nel ferrarese, che si rifornivano di cocaina da spacciatori albanesi e campani. Il sodalizio avrebbe movimentato consistenti flussi di droga destinati a rifornire la piazza di Bologna ed i Comuni dell’Appenino emiliano e del ferrarese.
  • Il 15 marzo 2022 la Polizia di Stato di Bologna ha eseguito un provvedimento cautelare personale a carico di 9 soggetti per spaccio di droga. L’indagine ha documentato, dall’aprile 2021, l’operatività di un’organizzazione di albanesi in grado di movimentare ingenti quantitativi di stupefacenti, sequestro degli 85 kg di sostanza stupefacente in panetti, 3 cellulari e 2 veicoli, per un giro di affari stimato in circa 2 milioni di euro. La cocaina e l’eroina dovevano essere commercializzate in 13 diverse Regioni italiane, tra cui in Emilia Romagna e in particolare nella città di Bologna.
  • Il 26 maggio 2022, la Polizia di Stato di Bologna ha eseguito un provvedimento cautelare a carico di 25 soggetti per associativo finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti a Bologna. L’attività scaturisce dagli accertamenti conseguenti all’omicidio di un giovane avvenuto nell’agosto del 2019 all’interno del quartiere Pilastro di Bologna, verosimilmente maturato all’interno di ambienti connessi al narcotraffico. Le indagini avrebbero poi consentito di accertare l’esistenza di una rete di soggetti dediti all’approvvigionamento ed alla capillare distribuzione di ingenti quantitativi di cocaina e hashish prevalentemente nel predetto quartiere.
  • Il 26 maggio 2022 i Carabinieri di Bologna hanno eseguito un provvedimento cautelare personale a carico di un campano che avrebbe ceduto, ad un soggetto legato a contesti di criminalità organizzata, armi trafugate nel settembre del 2021 dai locali di una ditta di spedizioni dell’interporto di Bologna. L’attività investigativa ha consentito di recuperare 1 pistola e oltre 3000 munizioni, nonché preziosi per un valore di circa 100 mila euro.

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Le mafie in Emilia-Romagna

La 'Ndrangheta continua a manifestarsi tramite le proiezioni di cosche reggine, vibonesi, crotonesi (oltre ai cutresi, anche i cirotani e di altre famiglie calabresi.

Le attività info-investigative, relative ai periodi precedenti, hanno documentato nella Regione la presenza e gli interessi affaristico/imprenditoriali di soggetti riconducibili alla cosca calabrese Bellocco di Rosarno (RC), Mancuso di Limbadi (VV) e Mzzaferro di Marina di Gioiosa Jonica (RC).

Quanto ai clan camorristici, sono emersi riscontri recenti sulla presenza in Emilia. Le precedenti attività info-investigative avevano accertato la presenza e gli interessi imprenditoriali nella Regione di soggetti riconducibili ai clan dei Casalesi di Casal di Principe (CE) e Acerra di Pomigliano d’Arco (NA).

Diverse operazione confermano anche le infiltrazioni della mafia siciliana (clan Rinzivillo e Nicotra). 

Criminalità straniera

I sodalizi stranieri attivi nel territorio nazionale risultano dediti, principalmente, al narcotraffico, al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina unitamente alla tratta di esseri umani finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e del lavoro irregolare; in altri casi, alle rapine e ai reati di tipo predatorio. Tra i clan più strutturati si segnalano quelli nigeriani, albanesi e cinesi che spiccano per capacità organizzativa e per spregiudicatezza criminale.

Secondo il rapporto, si registra la presenza nel territorio regionale di consorterie criminali di origine straniera dedite al narcotraffico, allo spaccio di sostanze stupefacenti e allo sfruttamento della prostituzione. Secondo la DIA le organizzazioni criminali straniere in Emilia Romagna continuano a presentarsi interessate prevalentemente al traffico di stupefacenti, tentando di occupare spazi sempre maggiori rispetto alle altre compagini italiane.

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