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Cronaca

Rave e assembramenti 25 aprile, l'opposizione tuona: "Dov'era il sindaco?"

Ma Virginio Merola non ci sta a far ricadere la responsabilità sul Comune. Il Codacons depositerà domani denuncia alla Procura della Repubblica di Bologna

Folla e assembramenti nella giornata di ieri, 25 aprile a Bologna, ma il caso che fa più discutere il rave party organizzato al Parco di Villa Angeletti con centinaia di giovani provenienti da diverse città d'Italia. Il sindaco Virginio Merola non ci sta a far ricadere le responsabilità sul comune e ha chiesto alla Questura di garantire il rispetto dei divieti, visto che l'evento era stato annunciato sui social, mentre l'assessore alla cultura e candidato sindaco, Matteo Lepore, ha chiesto di denunciare gli organizzatori anche per "aver messo a rischio l'incolumità della nostra comunità. Ci sono leggi da far rispettare e io credo che su questo Prefettura e Questura siano molto più presenti e rigorosi". 

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Il Codacons depositerà domani denuncia alla Procura della Repubblica di Bologna sugli assembramenti e i party illegali registrati nelle ultime ore in città: "Quanto avvenuto a Bologna, dove migliaia di giovani hanno dato vita ad assembramenti senza mascherina o rave illegali in diverse zone della città, rappresenta non solo una vergogna nazionale e un insulto per i tanti cittadini che rispettano le norme anti-Covid, ma veri e propri reati - spiega il presidente Carlo Rienzi - Con un esposto che sarà presentato domani in Procura chiederemo alla magistratura di acquisire immagini e filmati apparsi in queste ore sul web e individuare organizzatori e partecipanti a feste e assembramenti, i quali andranno indagati per la fattispecie di concorso in epidemia colposa. Stessa denuncia sarà presentata contro l'amministrazione comunale per verificare eventuali omissioni e negligenze sul fronte del controllo del territorio". 
 

Dove era ieri il Sindaco? Perchè non ha imposto un intervento che garantisse l’incolumità della comunità bolognese?

A sindaco e assessore risponde in blocco l'opposizione. Fratelli d’Italia questa mattina "ha incontrato urgentemente le Autorità deputate alla sicurezza cittadina per stigmatizzare quanto avvenuto ieri, dove in diverse zone della città si è lasciato che si consumassero rave, assembramenti, feste in sfregio non solo delle regole, ma anche dei tanti sacrifici condotti dalla comunità bolognese - fa sapere il partito guidato da Giorgia Meloni - Quanto avvenuto non costituisce solo un problema di ordine pubblico, ma anche e soprattutto di sicurezza sanitaria. Ed è bene ricordare che ai sensi del d.lgs. 267/00 è il Sindaco l’Autorità sanitaria locale. 

"Dove era ieri il Sindaco? Perchè non ha imposto un intervento che garantisse l’incolumità della comunità bolognese? - continua la nota - semplicemente vergognoso lo scaricabarile che cerca di fare, come assordante il silenzio dei contendenti alle primarie che, è bene ricordarlo nonostante l’eccitazione che si registra da parte di molti, non sceglieranno il Sindaco, ma il candidato di una parte. La stessa parte che ieri ha lasciato che si consumasse quel che è accaduto e che magari invoca rigore contro il barista, il ristoratore, la famiglia nel parco. L’ipocrisia delle sinistre è pari alla loro incapacità". 

"Un plauso agli uomini della Squadra Mobile e della DIGOS, prontamente intervenuti per far rispettare la legge e le prescrizioni sanitarie che non consentivano alcun rave party, tanto più in un momento cruciale, nel contrasto alla pandemia, come l’attuale".  Così il consigliere regionale e referente Lega per Bologna, Michele Facci. "Ancora una volta l’opportunismo politico di Lepore si è trasformato in un intervento scomposto che lo ha portato all’autogoal: come possono essere credibili le parole di uno che ha sempre coccolato i centri sociali e oggi simula di puntare l’indice contro di loro? Ovvio che Lepore e quelli come lui sono liberi di pensare e dire quello che vogliono, tuttavia il comune senso del pudore avrebbe consigliato il silenzio".

“Gli attacchi di chi strizza l’occhio alla sinistra più estrema sono indegni. Le Forze dell’Ordine ci sono sempre e 
agiscono con grande professionalità, nonostante i tagli e gli scarsi strumenti a disposizione. Alle donne e gli uomini della Questura di Bologna va il mio grazie e la solidarietà di tutta la Lega emiliana, per le parole inaccettabili dell’assessore Lepore. Prima di tutto viene il rispetto per le Istituzioni e, in modo particolare, per chi difende i diritti di tutti, operando in prima linea”. Così il senatore leghista, Andrea Ostellari, commissario Lega Emilia - Salvini Premier.

"Ancora una volta prendiamo atto del doppiopesismo relativo al rispetto delle norme anti-Covid: le scene che si sono viste ieri, 25 aprile, a Bologna, Milano e Roma e in altre città d’Italia sono assolutamente vergognose. A Bologna sono scesi in piazza centinaia di studenti per la solita “sfilata antifascista” senza che nessuno si sia indignato. Insomma, per la sinistra il 25 aprile fa sempre eccezione e le regole in questa giornata non valgono più. Tutto ciò mentre a commercianti, ristoratori, imprenditori e famiglie vengono chiesti sacrifici enormi. Il comportamento irresponsabile di queste persone, così come quello degli amministratori che nulla hanno da obiettare davanti a queste scene, offende il Paese intero, i tanti italiani che in oltre un anno di pandemia hanno sempre rispettato le regole con grande senso di civiltà, oltre a mettere in pericolo le riaperture”. Così Enrico Aimi, senatore e coordinatore regionale per Forza Italia

"In merito alle manifestazioni e assembramenti a cui abbiamo assistito domenica 25 aprile a Bologna esprimo il mio più profondo disappunto - scrive in una nota Erika Seta, Consigliere Città Metropolitana - Gruppo Uniti per l’Alternativa - se un esercente non rispetta le regole anti Covid viene multato e rischia la chiusura dell’esercizio,
Chi ha tollerato un corteo in via Indipendenza senza il rispetto di nessuna prescrizione, dalle mascherine al distanziamento, dimostrando di non volere ne sapere mantenere come criterio prioritario la salute pubblica, da chi merita di essere sanzionato? Oppure stiamo dicendo ai cittadini che in Italia si usano due pesi e due misure e che a Bologna c’è chi può tutto? Questa gestione politica della città deve finire". 

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