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Cronaca

Reddito di cittadinanza Bologna, ecco il catalogo delle attività obbligatorie

Progetti utili alla collettività nei settori ambiente e cura aree verdi, laboratori con i bambini, promozione culturale e ambito sociale

Il Comune di Bologna ha pubblicato l’aggiornamento del Catalogo dei Progetti utili alla collettività (Puc) rivolti ai beneficiari del Reddito di cittadinanza.
Finora sono 20 i progetti presentati dagli Enti del terzo settore che hanno risposto all’avviso pubblico di manifestazione di interesse, inseriti nel catalogo a seguito della valutazione del Comune.

Le attività utili alla collettività in cui vengono impegnati i beneficiari del Reddito di cittadinanza nell’ambito dei Puc riguardano: l’ambiente e la cura delle aree verdi (quattro progetti); attività formative laboratoriali con i bambini (sette progetti); attività di promozione culturale (tre progetti) e attività in ambito sociale (sei progetti). 

Complessivamente sono 99 i beneficiari del Reddito di cittadinanza che potranno essere impegnati in questi progetti; di questi 53 sono già attivi.

Come funziona

Il Catalogo dei progetti viene aggiornato e implementato ogni tre mesi sulla base dei nuovi progetti presentati.
Il bando è sempre aperto e possono partecipare tutti gli Enti del terzo settore (Società Cooperative Sociali, Organizzazioni di Volontariato, Associazioni di promozione sociale, Imprese sociali e Fondazioni) con sede legale e/o operativa nel territorio del Comune di Bologna.
I progetti possono riguardare l’ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni. Possono essere attività nuove o mirate a implementare i servizi già esistenti, promossi dalle organizzazioni del terzo settore che aderiranno all’avviso. È possibile presentare uno o più progetti, anche in più ambiti di intervento.
La prossima scadenza per presentare i progetti è fissata al 31 ottobre.

Cosa sono i Puc

I Puc sono attività obbligatorie e non retribuite, destinate a tutti i beneficiari del Reddito di cittadinanza abili al lavoro. L'impegno va da un minimo di 8, fino a un massimo di 16 ore settimanali, da svolgersi nel Comune di residenza.
Oltre che un obbligo, i Puc rappresentano un'occasione di inclusione e crescita sia per i beneficiari, che saranno inseriti nei progetti in base ai loro interessi e propensioni, che per l'intera collettività. I Puc vengono infatti individuati a partire dai bisogni e dalle esigenze della comunità locale e vanno a supportare e integrare le attività ordinariamente svolte dal Comune e dagli altri Enti pubblici coinvolti.

- Foto Pixabay -

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