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Cronaca

Restrizioni anti-Covid, ristoratori protestano in autostrada: tensione con camionisti, poi la 'marcia' fino a Sasso

Presidio con sit-in all'area Cantagallo della A1. Presente anche l'ex grillino Favia: "Non ne possiamo più". Poi il blocco dell'area di servizio, con tensioni tra gli autotrasportatori. Infine la marcia a passo di lumaca fino a Sasso Marconi

Corteo a passo di lumaca fino a Sasso, con code e traffico in direzione Firenze. Questo l'ultimo atto della protesta dei ristoratori in autostrada A1 al Cantagallo, una lunga giornata dove non sono mancati momenti di tensione con altri utenti della strada, ma che alla fine si è risolta senza incidenti.

Alla lenta marcia dei protestanti -per la precisione oltre ai ristoratori si sono aggregati altri imprenditori, come estetiste e allestitori fieristici, in tutto circa 200 soggetti- si è arrivati solo dopo alcune ore. Poco prima il gruppo, avendo ricevuto il diniego delle forze di polizia, ha optato per una protesta dentro all'area Cantagallo, ma ne sono presto nati screzi con gli autotrasportatori in sosta, che hanno mal digerito il blocco delle uscite dei propri mezzi.

Protesta ristoratori autostrada A1, momenti di tensione con i camionisti | VIDEO

I motivi della protesta sono ormai noti, e cioè l'irritazione degli esercenti per le prolungate chiusure forzate delle proprie attività imposte dalle normative anti-covid. 

Già dalla mattina i ristoratori avevano annunciato di voler bloccare la A1. Lo aveva fatto sapere, in un intervento al microfono, l'ex grillino -e ora impegnato nel progetto Bfc-Bologna forum civico per le elezioni comunali: "Sappiamo che è un reato", aggiunge Favia, "ma la situazione è disperata" chiosa, ripreso dall'agenzia Dire.

Ma alla protesta Favia è solo un ristoratore, che assieme ad altre decine di colleghi "venuti un po' da tutta Italia", ha dato il via a un sit-in di protesta "senza bandiere di partito né sigle di associazioni" che, oltre ai ristoratori, hanno coinvolto un po' tutti i settori chiusi dalle restrizioni, come estetisti e allestitori fieristici.

Marcia lenta fino a Sasso Marconi: la protesta

Mentre la polizia chideva gli accessi alla stazione di servizio i manifestanti si sono inginocchiati "in onore dei nostri colleghi che in questi mesi si sono ammazzati". Intanto è continuato l'accesso confronto tra ristoratori e camionisti, che chiedevano di poter proseguire il viaggio: "Anche noi abbiamo un lavoro, cosi' sbagliate tempi e modi".

Sono volate anche delle spinte e intanto tra gli esercenti c'è stato chi ha cominciato a prendersela con la stampa: "Basta telecamere", urlato più volte con toni minacciosi verso i cronisti presenti.

Ristoratori pronti a bloccare la A1: "Siamo allo stremo"

"Vogliamo solo lavorare" si sente urlare al microfono nel podio temporaneo allestito per dare voce ai partecipanti. "O ci autorizzate a lavorare o ci autorizzate a delinquere: non ci sono alternative", in un altro intervento, mentre polizia e carabinieri osservano a distanza l'evolversi della situazione.

"Non vogliamo scontrarci con loro", raccomanda un portavoce: "Non sono loro il nostro nemico e invitiamo alla massima collaborazione", perché "non è il momento di 'scaldate di testa', anche se ce ne sarebbero tutti i motivi".

Un paio di striscioni sono stati affissi sulle barriere dell'Autostrada, rivolti verso le auto in transito: recitano "Sos" e "Sostegni ridicoli". Si protesta anche per la "disparita' di trattamento" con altre attività: "Nell'Autogrill qui a fianco si può pranzare? Allora sono cugino di Benetton, fate aprire anche a me", urla uno tra i ristoratori più infervorati.

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