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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Riaprono i centri diurni per anziani e disabili: le regole della Regione

Porte aperte da lunedì 22

Dal prossimo lunedì, 22 giugno, in Emilia-Romagna possono riprendere le attività dei Centri diurni per anziani. Così come sarà consentito l’accesso di nuovi ospiti e pazienti alle strutture residenziali per anziani e persone con disabilità, comprese le Cra.

È quanto prevede la nuova ordinanza firmata oggi dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che contienele linee guida con le misure da osservare per garantire la sicurezza delle persone, degli utenti, di operatori e lavoratori.

Riaprono i centri diurni per anziani

Le Linee guida regionali per l’apertura prevedono, tra le principali regole da seguire, la riorganizzazione degli spazi interni, il rigoroso utilizzo delle mascherine da parte degli operatori e, se possibile, delle persone che partecipano alle attività.

E ancora, predisposizione di un progetto personalizzato formulato con l’utente e la famiglia che, oltre alla frequenza parziale del centro, possa prevedere ulteriori interventi, a distanza o domiciliari; poi trasporti da garantire in sicurezza.

Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi, l'Ente gestore di ogni Centro diurno dovrà definire una nuova programmazione delle attività per garantire il rispetto delle norme per la sicurezza di utenti ed operatori, garantendo priorità di accesso alle situazioni di maggiore gravità e fragilità. Andrà comunque assicurata a tutti gli utenti la frequenza del servizio.

In particolare, per assicurare il distanziamento sociale ciascun Centro dovrà individuare nuove modalità di frequenza, prevedendo attività individuali o in piccoli gruppi (massimo 7 persone). Potrà essere programmata l'apertura anche nei fine settimana e nel periodo estivo ed essere ampliata la fascia oraria giornaliera.

Massima attenzione dovrà essere posta alla pulizia degli ambienti e dei materiali, e all’uso di dispositivi di protezione individuale da parte degli operatori che entrino in contatto con ospiti che non possono indossare la mascherina.  In ogni struttura potranno essere adottate soluzioni flessibili, in considerazione delle dimensioni degli spazi interni ed esterni, del numero di utenti e del livello di autonomia degli ospiti.

Altre indicazioni riguardano gli operatori (previsto per le situazioni più gravi un operatore per utente) e il trasporto delle persone, che dovrà essere effettuato in sicurezza, a partire dalla sanificazione dei mezzi e dal distanziamento.

Infine, nel caso di centri diurni contigui ad una struttura residenziale dovranno essere assicurati accessi, spazi, attrezzature e personale completamente separati, garantendo la completa separazione dal punto di vista strutturale ed organizzativo. In assenza di tali requisiti non sarà possibile la riapertura del Centro diurno.

Riaperture: le regole strutture residenziali per anziani e persone con disabilità

Queste le indicazioni fornite dalla Regione per le strutture sociosanitarie per anziani non autosufficienti (Cra – case residenza per anziani) accreditate e, per quanto applicabili, i Centri socioriabilitativi residenziali per persone con disabilità (Csrr).

Tra le principali misure da adottare per i nuovi inserimenti, l’obbligo per tutti gli ospiti di effettuare il tampone naso-faringeo per il Covid-19, 2-3 giorni prima dell’ingresso, e una valutazione clinica epidemiologica preventiva per verificarel’assenza di segni o sintomi di malattia.

Inoltre, per i nuovi ingressi e re-ingressi occorre prevedere una “zona per l’accoglienza temporanea”, dove assicurare l’isolamento dell’utente in stanza singola o ambiente idoneo, garantire l’adeguato utilizzo dei dispositivi di sicurezza individuale da parte di ospiti e operatori e il distanziamento fisico.

In questa fase, è opportuno prevedere un periodo di osservazione in isolamento di 14 giorni. Non è invece consentito l’accesso in struttura di ospiti Covid-19 confermati che non abbiano ancora ricevuto la diagnosi di guarigione (risoluzione dei sintomi e doppio tampone negativo), ad eccezione delle “Cra Covid” e delle altre strutture residenziali individuate a livello territoriale per l’accoglienza degli ospiti positivi.

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