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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Sfuma la riapertura dei cinema, lo scorno dei gestori: "Basta con gli stop & go"

"E' importante programmare per tempo e in modo stabile, dando certezze sul futuro", spiega Andrea Malucelli, presidente dell'associazione nazionale esercenti cinema dell'Emilia-Romagna (Anec-Agis)

Aprire un cinema non è come riaprire "un ristorante dove si può anche improvvisare, con una mozzarella e un pomodoro che al massimo si trovano in due giorni... Il cinema è interessante se propone qualcosa di nuovo da guardare".

Sono passati ormai 24 giorni da quando il Governo Draghi aveva annunciato che, il 27 marzo, le sale cinematografiche avrebbero potuto riaprire. Invece stasera niente biglietti strappati, niente pop corn, niente poltroncina di velluto rosso e, ancor di più, nessuna data certa su quando questo potrà accadere di nuovo.

Una data che, questa volta, "è importante programmare per tempo e in modo stabile, dando certezze sul futuro", spiega Andrea Malucelli, presidente dell'associazione nazionale esercenti cinema dell'Emilia-Romagna (Anec-Agis). Aprire di nuovo i cinema infatti non significa soltanto riaccendere le luci e far partire la pellicola, ma "muovere un'intera filiera cinematografica perché è una macchina che ha bisogno di tempo per partire".

"Meglio aspettare una settimana in più che lo Stop & go"

E soprattutto, significa che le case di distribuzione abbiano interessi economici e di vendita a rilasciare pellicole nuove. Quindi, suggerisce Malucelli intervistato dalla 'Dire', "è meglio aspettare una settimana in più invece che aprire e richiudere di continuo". Malucelli poi, spiega che, sempre per lo stesso motivo, non ha senso riaprire le sale a macchia di leopardo, ad esempio, soltanto in Sardegna o in Molise. Quando "si riapre è importante che il 70-80% dei cinema siano in grado di farlo".

"La stabilità è fondamentale", dice Elena Roda, tra i responsabili di Circuito cinema Bologna, che nel capoluogo regionale gestisce ben quattro sale. "Inevitabilmente i distributori che hanno a disposizione materiale nuovo, non faranno mai l'azzardo di mettere a disposizione film di prima uscita in una condizione così instabile", spiega Roda parlando alla 'Dire'.

Cinefili e cittadini che sognano di poter tornare in sala dunque, molto probabilmente dovranno aspettare maggio per poter guardare un film nuovo. "La situazione per aprire deve essere tranquilla, le persone devono sentirsi sicure al chiuso- continua Malucelli -anche se noi siamo convinti che cinema e teatri siano tra i luoghi al chiuso meno pericolosi". Il presidente di Agis Emilia-Romagna però, si dice "dispiaciuto" per la modifica ai parametri di sicurezza che 'limitano' la riapertura dei cinema.

Altre restrizioni nell'ultimo Dpcm

Nell'ultimo Dpcm infatti, la capienza in sala è passata dal 50% al 25%, "percentuale più limitante di una già di per sé limitante", commenta. E l'altro veto è quello sul cibo. "Non si può mangiare e bere in sala? Beh, anche questo è discriminatorio. Nei ristoranti si può sicuramente mangiare dentro", continua il presidente, che suggerisce di imitare la Francia, che ha introdotto percentuali "a step che vengono allentate di tre settimane alla volta, puntano al 100% della capienza nel giro di qualche mese".

Sul vantaggio del bel tempo e la possibilità di allestire tanti cinema all'aperto, Malucelli spiega che "sì, è un bene ed è ottimo che ci siano le arene, ma il problema è che senza una riapertura anche prima dell'estate i prodotti presentati saranno comunque scarsi (cioè film di repertorio, ndr)".

Una situazione che, di certo, se può 'mantenere' vive le casse di fondazioni come la Cineteca di Bologna, che anche quest'anno riempirà piazza Maggiore con le sue pellicole restaurate e i classici del passato, non potrà certo salvare tutte le altre realtà.

Dello stesso avviso anche Roda, che parla della piattaforma 'Mio cinema' alla quale il Circuito cinema è legato da oltre un anno e che "funziona molto bene. Questo perché c'è voglia e bisogno di cinema di qualità e quindi i clienti rispondono e strizzano l'occhio a prodotti interessanti".

Roda ricorda alla 'Dire' che le 'sue' sale hanno aperto soltanto quattro mesi lo scorso anno e che nel 2021 sono ancora secco. "Si sopravvive con i ristori, ma la nostra speranza è che, quando si riaprirà, il ministero agisca con una campagna di comunicazione importante per far passare il messaggio che i cinema sono luoghi accoglienti e sicuri". (Saf/ Dire)

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