Riapertura scuole, ma ci sono da fare tanti tamponi: Ausl e Regione studiano piano
Se da dopo Pasqua alcune fasce di istruzione riapriranno a bimbi e ragazzini, serve anche un piano operativo per garantire il tamponi e tracciamento dentro le classi
Incontri a tre tra Regione, Ausl e uffici scolastici provinciali in vista della riapertura del prossimo 7 aprile. L'oggetto è il piano di tracciamento da mettere in campo, dato che le linee guida che si prevedono dal ministero dovranno essere rafforzate rispeto al regime attuale, una misura di tutte quella del tampone settimanale per tutti i frequentanti.
La Regione sta portando avanti diversi incontri, una decisione definitiva dovrebbe arrivare nel giro di un paio di giorni. L'obiettivo è mettere in piedi un protocollo con modalità omogenee per tutta l'Emilia-Romagna, che garantisce un'azione di controllo e prevenzione in modo da evitare nuove chiusure delle scuole, men che meno in tempi ravvicinati.
Oggi, ad esempio, si è svolto un primo incontro "interlocutorio" a Bologna tra l'Ausl e l'Ufficio scolastico provinciale. "Ci sono attività che siamo pronti a coordinare -riferisce il direttore del dipartimento di salute pubblica dell'Ausl di Bologna, Paolo Pandolfi- ma attendiamo le indicazioni regionali su come affrontare la questione in modo coerente tra tutte le aziende sanitarie. E' ancora tutto da valutare".
Tamponi ogni settimana: scoglio logistico
Nell'incontro, aggiunge il direttore dell'Ufficio scolastico di Bologna, Giuseppe Panzardi, "abbiamo fatto il punto della situazione e valutato anche meccanismi informativi più efficaci rispetto alle famiglie". Quanto ai tamponi a scuola, conferma Panzardi, "aspettiamo le indicazioni regionali. Noi siamo lieti per ogni misura che possa migiorare le condizioni di sicurezza". Anche se, ammette il provveditore parlando alla 'Dire', pensare di fare i test ogni settimana soprattutto ai bambini più piccoli "è complicato"
Nel complesso, il lavoro logistico da organizzare per fare i tamponi a scuola non è da poco, si sottolinea in Regione, date le decine migliaia di alunni da sottoporre ai test e le risorse non infinite in termini di tamponi e di personale. Diversi i nodi da sciogliere, a partire appunto dall'ipotesi di ripetere i test di controllo ogni settimana sugli studenti (si parla di metà classe alla volta), come emerso anche dal lavoro che stanno conducendo il ministero e il Cts.
In particolare per i bambini più piccoli, come detto, il tampone potrebbe essere un problema. Inoltre, ci sono da calcolare la velocità e i tempi dei risultati dei test. Da questo punto di vista, si spiega, il test salivare darebbe certamente una grossa mano, ma al momento l'Istituto superiore di sanità non lo ha ancora validato. (San/ Dire)