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Cronaca

1° maggio contro lo sfruttamento: riders in corteo

Non sfilano solo per loro stessi: "Come noi, anche tanti altri lavoratori e lavoratrici sono privati di diritti e dignità nei loro lavori sottopagati, precari, sfruttati'

E' partita da piazza Galvani alle 15 la May Day Parade - Riders Pride "per affermare che siamo a tutti gli effetti dei lavoratori/trici - contrariamente a quanto vorrebbero le aziende di Food Delivery - a cui spettano tutti i diritti: una paga dignitosa, assicurazione sugli infortuni, malattia, monte ore garantito, trasparenza nell'assegnazione dei turni e via dicendo". 

'Non è uno sport, è un lavoro'

I ragazzi e le ragazze che consegnano cibo a domicilio oggi quindi non lavorano e ribadiscono che "quello dei riders non è uno sport, né un hobby ma un lavoro". Che sia fatto per un mese o tutta la vita, per qualche ora o per tutta la settimana, va riconosciuto come tale e quindi rispettato, tutelato e pagato adeguatamente".  

I riderso bolognesi oggi sono saliti anche sul palco del "Concertone" del 1° maggio a Roma, presentato da Lodo Guenzi de Lo Stato Sociale: "Il primo maggio non dobbiamo ordinare, ma cucinare a casa e mangiare alle feste". 

1° maggio. riders in corteo

I riders non sfilano solo per loro stessi: "Come noi, anche tanti altri lavoratori e lavoratrici sono privati di diritti e dignità nei loro lavori sottopagati, precari, sfruttati. Eppure da qualche mese i riders di Bologna hanno iniziato un percorso di auto-organizzazione per migliorare le proprie condizioni di lavoro e di vita, incontrandosi, scioperando, aiutandosi reciprocamente".

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