I riders bolognesi incontrano Di Maio: 'Valutiamo i fatti non le parole'
Ieri a Roma a colloquio con il neo Ministro del lavoro: "Abbiamo ascoltato le intenzioni di Di Maio e portato le nostre proposte"
I Riders Union Bologna a colloquio con il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio. E' accaduto ieri a Roma, dove la sigla bolognese hanno "ascoltato le intenzioni di Di Maio e portato le nostre proposte", ha detto Maurilio Pirone, precisando che "non abbiamo la minima intenzione di rappresentare tutti i riders italiani, anche perchè nelle diverse città, ed è un fatto importante, i riders si sono autorganizzati in esperienze di sindacato metropolitano che stanno lottando e parlano con la loro voce".
"Stiamo a vedere, valutiamo i fatti e non le parole". E' il cauto il commento dei ciclofattorini bolognesi che continueranno a "sollecitare il Governo a lavorare verso l'apertura di un tavolo di trattativa nazionale tra le esperienze sindacali autorganizzate dei riders, le piattaforme e il Governo perchè - continua Pirone - anche nella nostra esperienza bolognese abbiamo visto come i grandi colossi internazionali cerchino di sviare qualsiasi forma di regolamentazione però, allo stesso tempo, hanno affermato che su un piano nazionale sarebbero disposti a sedersi e a trattare, quindi ci sembra importante provare a lavorare anche in questa direzione".
Intanto a Bologna un passo in avanti è stato fatto. La settimana scorsa è stata firmata la “Carta dei diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano” dal Sindaco Virginio Merola e dall'assessore al Lavoro Marco Lombardo, da Riders Union Bologna, dai segretari di Cgil, Cisl e Uil e dai vertici di Sgnam e Mymenu, marchi della nuova società Meal srl. Leggi la carta diritti
La Carta nasce dalle sollecitazioni che Riders Union, il sindacato dei lavoratori delle consegne a domicilio, ha rivolto all'Amministrazione Comunale.
Qui il video della firma in Comune
Quelli con il ministro sono quindi "incontri preliminari, in cui anche il Governo valuterà se ci sono i margini o no e farà le sue scelte", aggiunge il rappresentante di Riders Union: "Noi non siamo disposti a delegare a nessuno la decisione su quella che sarà la regolamentazione del settore ed è importante che ci siano le voci dei riders delle diverse città al tavolo". Per i fattorini bolognesi, "solo attraverso un reale processo democratico, partecipato e trilaterale, quindi anche con le aziende - rimarca Pirone - si potrà davvero arrivare ad una regolamentazione del settore". Ora, come prossimo passo, "vediamo se ci sarà davvero questo secondo incontro. Da parte nostra continueremo nel nostro lavoro su Bologna".