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Cronaca

Riders, il Comune incalza il governo: 'Faccia un passo per riconoscere tutele'

Una sentenza della Corte D'appello di Torino ha riconosciuto alcune tutele ai ciclofattorini in una causa. Assessore Lombardo in pressing: 'Estendere carta diritti'

La sentenza della Corte d'appello di Torino sul caso Foodora "segna un passaggio decisivo". E ora tocca al Governo "passare dalle parole ai fatti". A spedire l'ennesimo sollecito al vicepremier Luigi Di Maio sulla questione riders è il Comune di Bologna, per bocca dell'assessore al Lavoro Marco Lombardo.

La Corte d'appello di Torino ha ribaltato la sentenza di primo grado, accogliendo le istanze di cinque riders della piattaforma Foodora. In sostanza, viene riconosciuto il lavoro subordinato dei ciclofattorini, per i quali la sentenza sancisce il diritto ad avere una retribuzione ancorata al contratto nazionale della logistica. Quindi, di fatto, ad avere anche tredicesima, ferie e malattie pagate.

"La sentenza di ieri della Corte d'appello di Torino sul caso Foodora segna un passaggio nuovo e decisivo- commenta dunque Lombardo, questa mattina a Bologna a margine di un'iniziativa del Pd in piazza del Nettuno- intanto, c'è per la prima volta il riconoscimento e l'equiparazione del lavoro dei riders con i lavoratori subordinati. Questo segna un clima nuovo nel Paese, a nostro avviso agevolato anche dalle battaglie che abbiamo portato avanti a Bologna".

Adesso, manda a dire l'assessore, "spetta al Governo fare un passaggio decisivo. Dopo tanti mesi in cui si è perso tempo cercando un accordo fantomatico con le piattaforme, le strade ora sono due: o introdurre una modifica al Jobs act, per riconoscere il lavoro dei riders come subordinato; oppure estendere per decreto a tutto il territorio nazionale le tutele e gli standard minimi previsti dalla Carta di Bologna". Secondo Lombardo, quindi, "è tempo che il Governo passi dalle parole ai fatti". (Dire)

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